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Ecocardiogramma scopre Antibiotico cura

Endocarditis Team a Mater Dei Hospital per cure sartoriali ed efficaci

Di Riccardo Guglielmi

Le donne e gli uomini di Mater Dei, l’Ospedale di Bari accreditato con il Servizio sanitario regionale, pur impegnati in prima linea nell’emergenza Covid  19, continuano a stupire per la capacità di diagnosticare e curare patologie complesse con farmaci innovativi e tecnologie avanzate. È il caso dell’endocardite infettiva, una patologia grave, dalla prognosi infausta per l’alto rischio embolico,  che colpisce le valvole del cuore e rappresenta la sfida più impegnativa per intensità di cure.

«Il nostro dipartimento – commenta Sergio Caparrotti, direttore della Cardiochirurgia – ha affinato percorsi diagnostici e terapeutici finalizzati al trattamento di questa patologia e il caso recente ne è la dimostrazione».

Una donna di 65 anni con una grave stenosi aortica calcifica, già trattata a gennaio in altro centro cardiochirurgico con impianto di bioprotesi, giunta a ottobre in Pronto soccorso è ricoverata in Medicina interna per febbre e scompenso cardiaco.

«Grazie all’ecocardiografia transesofagea – afferma Cataldo Memmola, responsabile del Servizio di ecocardiografia diagnostica –  è stata individuata una endocardite infettiva della bioprotesi, condizione elettivamente chirurgica. La tecnica tridimensionale, 3D, la nuova frontiera dell’ecocardiografia, ha individuato le caratteristiche morfologiche e funzionali della vegetazione.  Grazie alla competente collaborazione polispecialistica è stato evitato un reintervento altamente rischioso. L’approccio conservativo adottato con terapia medica e antibiotica mirata è stato un successo».

– Ecografia 3D aorta

Fortuna potrebbe dire qualcuno, assolutamente no. È il gruppo di persone esperte competenti, dall’approccio umano alle cure che è forza vincente. Questo caso ha insegnato che pur nella corretta valutazione delle Linee guida è importante, nella gestione dell’endocardite batterica, la creazione ufficiale di uno strumento operativo, Endocarditis Team, che abbia il compito di ottimizzare le scelte sul piano dell’efficacia e del contenimento delle risorse. Un gruppo agile, polispecialistico, dalle alte competenze professionali che oltre al cardiochirurgo, al rianimatore, al cardiologo esperto nelle più moderne tecniche ecocardiografiche e interventiste, preveda la presenza di infettivologi, patologi clinici e internisti particolarmente  decisivi per ottimizzare la lungodegenza che una malattia come l’Endocardite infettiva comporta. Gravità della patologia, variabilità alla risposta terapeutica e la lungo degenza richiedono appropriati supporti riabilitativi e comunicativi verso il malato e familiari, senza trascurare una integrazione ospedale territorio per cure domiciliari. Il progetto prevede che l’Endocarditis Team diventi un laboratorio sartoriale che possa garantire l’identità specifica di ogni singolo caso, nell’interesse esclusivo della persona che soffre.

Riccardo Guglielmi

redattore scientifico de Il Corriere Nazionale

reazione@corrierenazionale.net

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