Principale Attualità & Cronaca Cosa hanno detto i vescovi sul rapporto tra libertà, aborto ed eutanasia

Cosa hanno detto i vescovi sul rapporto tra libertà, aborto ed eutanasia

“Ogni uomo merita di nascere e di esistere” scrive la Cei che sottolinea: “La libertà sia al servizio della vita

Una riflessione sul senso della libertà, sul suo significato sociale, politico e religioso. Il Consiglio episcopale permanente della Cei nel Messaggio per la 43esima Giornata nazionale per la vita che si celebrerà il 7 febbraio 2021 sul tema “Libertà e vita”, sottolinea come l’uso distorto della libertà possa portare a “derive abortive ed eutanasiche”.

Ogni uomo merita di nascere e di esistere

La libertà deve essere al servizio della vita. Anzi, precisano i vescovi “dire ‘sì’ alla vita è il compimento di una libertà che può cambiare la storia” perché “ogni uomo merita di nascere e di esistere. Ogni essere umano possiede, fin dal concepimento, un potenziale di bene e di bello che aspetta di essere espresso e trasformato in atto concreto; un potenziale unico e irripetibile, non cedibile”.

“Solo considerando la ‘persona’ come ‘fine ultimo’ sarà possibile rigenerare l’orizzonte sociale ed economico, politico e culturale, antropologico, educativo e mediale”. La pandemia, scrive la Cei, ci ha fatto sperimentare “in maniera inattesa e drammatica la limitazione delle libertà personali e comunitarie, portandoci a riflettere sul senso profondo della libertà in rapporto alla vita di tutti: bambini e anziani, giovani e adulti, nascituri e persone in fin di vita”.

La tutela della salute richiede l’impegno di tutti

Nelle settimane di “forzato lockdown quante privazioni abbiamo sofferto, specie in termini di rapporti sociali! Nel contempo, quanta reciprocità abbiamo respirato, a riprova – rimarcano i vescovi – che la tutela della salute richiede l’impegno e la partecipazione di ciascuno; quanta cultura della prossimità, quanta vita donata per far fronte comune all’emergenza!”.

La Giornata per la Vita 2021, secondo la Cei, vuol essere un’occasione “preziosa per sensibilizzare tutti al valore dell’autentica libertà, nella prospettiva di un suo esercizio a servizio della vita: la libertà non è il fine, ma lo ‘strumento’ per raggiungere il bene proprio e degli altri, un bene strettamente interconnesso”.

Cultura individualista genera egoismi

La vera questione umana non è la libertà, aggiungono i vescovi, ma l’uso di essa. “La libertà puo’ distruggere se stessa: si può perdere! Una cultura pervasa di diritti individuali assolutizzati rende ciechi e deforma la percezione della realtà, genera egoismi e derive abortive ed eutanasiche, interventi indiscriminati sul corpo umano, sui rapporti sociali e sull’ambiente“.

Del resto, si legge nel Messaggio, “la libertà del singolo che si ripiega su di sé diventa chiusura e violenza nei confronti dell’altro. Un uso individualistico della libertà porta, infatti, a strumentalizzare e a rompere le relazioni, distrugge la ‘casa comune’, rende insostenibile la vita, costruisce case in cui non c’è spazio per la vita nascente, moltiplica solitudini in dimore abitate sempre più da animali ma non da persone”.

Il binomio “libertà e vita” è inscindibile

Ecco quindi che “il binomio ‘libertà e vita’ è inscindibile”. Senza il dono della libertà l’umanità non sarebbe se stessa, “né potrebbe dirsi autenticamente legata a Colui che l’ha creata; senza il dono della vita non avremmo la possibilità di lasciare una traccia di bellezza in questo mondo, di cambiare l’esistente, di migliorare la situazione in cui si nasce e cresce”.

L’asse che unisce “la libertà e la vita è la responsabilità – precisa la Cei -. Essa è la misura, anzi il laboratorio che fonde insieme le virtù della giustizia e della prudenza, della fortezza e della temperanza. La responsabilità è disponibilità all’altro e alla speranza, è apertura all’Altro e alla felicità. Responsabilità significa andare oltre la propria libertà per accogliere nel proprio orizzonte la vita di altre persone. Senza responsabilità, libertà e vita sono destinate a entrare in conflitto tra loro; rimangono, comunque, incapaci di esprimersi pienamente”.

Far conoscere la Verità che rende liberi

L’esercizio pieno della libertà inoltre “richiede la Verità: se desideriamo servire la vita con vera libertà occorre che i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà s’impegnino a conoscere e far conoscere la Verità che sola ci rende liberi veramente“, è l’invito dei vescovi. “Così – aggiungono riprendendo le parole di Papa Francesco – potremo accogliere con gioia ogni vita umana, unica e irripetibile, che vale per se stessa, costituisce un valore inestimabile”.

Gli uomini e le donne veramente liberi “fanno proprio l’invito del Magistero: ‘Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà, pace e felicità!'”. AGI

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