Di Pasquale Acito
La pellicola, del 2004,è diretta da M. Night Shyamalan ed ha luogo in una comunità di Convigton in Pennsylvania nel corso, apparentemente,del XIX secolo.Tale comunità è rappresentata come un villaggio pacifico etranquillo, guidato da una gerarchia di anziani,che ha l’onere di guidare il villaggio e di prendere le decisioni più importanti per la collettività. In particolare esiste ,per tutti gli abitanti del posto ,una regola inscindibile alla quale obbedire , quella di non recarsi nei pressi della foresta limitrofa, poiché in passato gli antenati della cittadina avevano stipulato un patto con le creature selvagge e misteriose che abitavano quel luogo e che prevedeva la promessa dell’inviolabilità dei reciproci territori.Promessa,che nel corso degli eventi ,verrà duramente messa alla prova , alterando la quiete e la sicurezza del villaggio, oltre che a far riemergere scomode verità. Il film vuole essere una metafora sulle paure e i timori ancestrali dell’uomo, come l’isolamento e l’ignoto, ma soprattutto vuole far riflettere sulla fugacità della purezza e della innocenza della giovinezza, che può essere trasfigurata da eventi infausti ,idonei ad alterare la mente ,così come accade ai protagonisti.In sintesi il lungometraggio si prefigura come un prodotto discreto, con un buon plot, tuttavia nonostante disponga di un cast d’elite ( JoaquinPhoenix, Bryce Dallas Howard,Adrien Brody) il ritmo del film resta lento e farraginoso,e in alcuni tratti la trama appare scarna o poco convincente. Malgrado le elevate premesse e un buon messaggio di fondo,The village è un’opera cinematografica debole e inconcludente.(voto due stelle)