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Giornata mondiale della prematurità, il video del Miulli per la cura dei bambini nati pretermine

MARTEDI’ 17 NOVEMBRE 2020

Il 7% circa dei neonati in Italia nasce prima del termine, ovvero prima delle 37 settimane di età gestazionale. Sono bambini che non hanno ancora maturato del tutto organi e apparati e non sono capaci di adattarsi completamente alla vita fuori dal grembo materno. Anche quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità (World Prematurity Day) che si celebra il 17 novembrel’Ospedale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti intende richiamare l’attenzione su questo particolare tema e ha realizzato un video informativo per sensibilizzare sulle corrette pratiche necessarie per questi neonati. L’argomento è ancor più attuale proprio in un momento storico che ci vede coinvolti nella lotta contro il Covid-19, un virus che ha tristemente determinato un incremento delle nascite pretermine.

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Il dott. Giuseppe Latorre nella terapia intensiva neonatale dell’Ospedale Miulli

Oggi, con le tecnologie a disposizione nella terapia intensiva neonatale dell’ospedale Miulli diretta dal dott. Giuseppe Latorrevengono assistiti neonati con età gestazionali bassissime, anche di 22/23 settimane e pesi di poche centinaia di grammi. Pur mantenendo tutta l’attenzione all’uso di mascherina, all’igiene delle mani e alla rilevazione di sintomi sospetti di infezione, è fondamentale non interrompere neppure in questa emergenza da pandemia l’imprescindibile vicinanza genitore-bambino, valida per il mondo neonatale così come per quello pediatrico. È per questo che al Miulli viene offerto, anche in questo periodo difficile, il massimo supporto ai genitori, il cui coinvolgimento diretto avviene sia facilitando l’allattamento materno sia permettendo il contatto pelle a pelle anche per neonati con peso bassissimo. Sono attivi i percorsi di sostegno psicologico per i genitori prima e dopo il parto e si continua a lavorare per sostenere sempre di più i neonati prematuri e le loro famiglie.

Questi bambini rappresentano una grande sfida per la società, perché la prematurità è una condizione spesso grave e la sopravvivenza è un successo che non si deve dare per scontato. La mortalità per pesi inferiori a g. 1500 è oggi in Italia meno del 15%, un risultato straordinario se pensiamo che negli anni 70 sfiorava il 60%. Anche la disabilità neuromotoria grave è inferiore al 10% (in passato presente in 1 neonato su 3). Questi piccoli devono però nascere in ospedali dotati di terapie intensive, che possano offrire a loro tutte le cure disponibili e ai genitori il massimo supporto.

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