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Acquario “green” Taranto

Presidente Conte, non sottoscriva l’accordo di allocazione fondi. Stop al progetto

Siamo stupiti e preoccupati nell’apprende la notizia che, a seguito della riunione del Tavolo istituzionale permanente per Taranto tenutasi a Palazzo Chigi il 6 ottobre 2020, è stata confermata, tra le altre, la dotazione finanziaria per la costruzione di un acquario “green” presso la banchina ex-Torpediniere. Oggi, 12 ottobre, il Presidente del Consiglio Conte sarà proprio a Taranto per la sottoscrizione dell’accordo di allocazione di fondi pubblici, come definito a Roma dal Tip per Taranto.  

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (con delega alla programmazione economica e agli investimenti), Mario Turco ci ha rassicurato informalmente, preannunciando che il progetto non riguarda un acquario fisico, ma sarà lo specchio d’acqua del Mar Piccolo ad esserlo, con collocazione della fauna marina in difficoltà, con un centro di ricerca e progetti dedicati alla disabilità -  ha dichiarato Rosj Savino, responsabile per la sede di LAV a Taranto  –  invitandoci a leggere il progetto dettagliato di tale iniziativa, a conferma di quanto da lui affermato. Ma noi ad oggi non siamo riusciti a trovare nulla di dettagliato, né sui siti ufficiali né tra i suoi comunicati”.  

“Sono convinta, come tantissimi altri cittadini, che a Taranto servano degli investimenti molto più concreti e condivisi con la cittadinanza, e non il classico slogan panem et circenses, che vede un immane impiego di risorse pubbliche, la sofferenza di esseri viventi e soprattutto la costruzione di un qualcosa di inutile che è chiaramente già destinato a diventare la prossima “cattedrale nel deserto”, prosegue Savino.  

LAV confida nella sensibilità del Presidente Conte sui temi in questione e gli chiede di non sottoscrivere l’accordo relativo a questa allocazione, escludendo l’acquario dai progetti presentati.  

“Chiediamo inoltre al Sottosegretario Turco di darci delle prove reali sul fatto che questo progetto non preveda la costruzione di un “acquario” (benché dal nome del progetto, nulla lasci pensare ad altro) e quindi non sia l’ennesimo progetto obsoleto prima ancora di esser compiuto, che prevede lo sfruttamento e la sofferenza di animali”, conclude Savino.  

La città di Taranto si merita un rilancio turistico ed economico innovativo che veda in atto strategie realmente “green” e di rispetto dell’ambiente e degli animali. 

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