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Guadagnino e l’età dell’adolescenza fluida

SPETTACOLO

Il regista firma “We are who we are”, la sua prima serie tv al via il 9 ottobre su Sky Atlantic: una storia di formazione ambientata in una base militare americana in Veneto di Antonella Piperno Ambientata nel  microcosmo di una base militare americana in Veneto, è una storia di formazione che parla di amicizia adolescenziale, di fluidità di genere, di primi amori, e del complicato e confuso rito di passaggio dall’infanzia e l’età adulta la prima serie tv firmata da Luca Guadagnino, al via il 9 ottobre su Sky Atlantic e in streaming su Now tv, targata Sky e HBO, prodotta da Wildside e The Apartment e già accolta con la ola dalla stampa estera dopo l’anteprima mondiale al festival di San Sebastian.

Scritta  da Guadagnino con Paolo Giordano, l’autore de ‘La solitudine dei numeri primi’ e Francesca Manieri, si presenta eloquentemente già dal titolo “We are who we are”, che è anche un manifesto sottintendendo il “vogliamo essere ciò che siamo”. “Mi piace pensare che ‘We are who we are’ sia una sorta di commedia umana che racconta come ai giorni nostri un gruppo di espatriati in una base militare vive i propri desideri e le proprie nevrosi – ha chiarito il regista presentando la sua nuova creatura alla stampa italiana – la  sua componente politica  sta nell’aprire lo sguardo sull’altro e nel dare voce a caratteri invisibili o poco rappresentanti sugli schermi”. 

La serie in otto episodi che Guadagnino, già pronto per una seconda stagione preferisce definire “un film in otto atti” mette al centro del racconto corale il quattordicenne americano Fraser (Jack Dylan Grazer, già protagonista di ‘It’) e Caitlin (l’esordiente Jordan Kristine Seamòn che mandando un videoprovino ha subito convinto Guadagnino e la responsabile del casting Carmen Cuba, la stessa di un’altra serie adolescenziale cult come ‘Stranger things’ ). La serie è ambientata nel 2016 nel semestre che sfocia nell’elezione di Donald Trump, un po’ perché, spiega il regista “per raccontare delle storie abbiamo sempre bisogno di una distanza minima dalla contemporaneità” un po’ perché quel momento americano rappresentava “ un’occasione ghiotta, con la protagonista a capo della base militare  che a un certo punto dice: “I tempi sono cambiati, ora piacciono le decisioni forti”. La storia parte da Fraser figlio della colonnella sposata con un’altra donna, confuso rispetto alla sua identità sessuale e dal suo  recalcitrante arrivo all’aeroporto italiano, dove gli smarriscono pure la valigia,  al seguito delle due madri Sarah (Chloe Sevigny, che Guadagnino definisce “la passione della mia vita”)  che per la sua nomina a colonnello e nuovo capo della base  militare sradica la famiglia dagli Usa, e Maggie (Alice Braga, nipote della mitica Sonia) che lavorerà alla base come infermiera militare.

Il ragazzo, capelli ossigenati, unghie laccate in multicolor, pantaloni al polpaccio oversize come la maglietta, la sua musica sempre sparata nelle orecchie e una certa propensione a bere, dopo un periodo di infelice solitudine, da osservatore a distanza dal gruppo di adolescenti della base conosce Caitlin, che  come lui vive un periodo di confusione riguardo ai suoi desideri e alla sua identità sessuale, spesso assecondata con un look maschile. Tra i due si sviluppa un forte legame, si supportano e fingono di stare insieme per evitare le pressioni dei coetanei e del mondo esterno. Mentre Caitlin mette in discussione il suo lato femminile, Fraser ha una cotta per un ragazzo più grande, Jonathan, collaboratore di sua madre Sarah. “Fraser è un personaggio pieno di sfumature, è particolarmente umano, vediamo le sue debolezze, arriva in Italia con il jet lag, non conosce la lingua, si comporta anche troppo bene – chiarisce Guadagnino , definendo Jack Dylan Grazer, che lo interpreta “un ragazzo con la capacità di comprensione di un anziano, è come un “fool” shakespeariano che porta sempre la verità con sé”.

Nel cast corale c’è anche Francesca Scorsese, la figlia più piccola del regista Martin Scorsese nel ruolo della migliore amica, sessualmente disinibita della protagonista, capace di indovinare le misure intime maschili, sostiene, dal modo di camminare. Il gruppo dei personaggi è ricco, variegato e garante di interessanti intrecci, dal padre di Caitlin un militare repubblicano e machista convinto  critica la leadership della nuova arrivata ma contrabbanda gasolio al suo figliastro Richard che per trovare la sua dimensione abbraccerà l’islamismo. (Scott Mescudi).

E promette bene anche il personaggio di Jonathan (Tom Mercier),  giovane ufficiale, il secondo di Sarah. Alto, bello, fascinoso di madre israeliana e padre americano prima di arruolarsi voleva diventare una rockstar e ora lavora a stretto contatto con Sarah turbando con il suo fascino sia lei sia suo figlio Fraser. 

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