Principale Politica A fare gli scemi lo si diventa

A fare gli scemi lo si diventa

Sto maturando la convinzione che chi accetta di farsi trattare da cretino lo sia davvero perché non riesce a comprendere le conseguenze del suo assenso a ciò che palesemente è una presa in giro: si pensa che arrendersi alle balle, come il ricovero di Briatore per Covid sia un fatto veniale, oppure credere che Navalny sia stato avvelenato da Putin col Novichok che non è l’ultimo prodotto della Nestè, bensi una specie di leggendario agente nervino appartenente all’epoca sovietica così terribile da fallire sempre nel suo intento, ma che ha la comodità di non poter essere rilevato e quindi di poter dare adito qualunque sordida fesseria da parte di esperti occidentali che non lo trovano, ma lo intuiscono.

Troppo comodo: anche ad essere coviddari convinti o russofobi non si può consentire di farsi prendere per il naso con il contagio del vip o  l’”avvelenamento” di un oppositore inesistente, uno che compare solo nella stampa occidentale, ma che non è mai andato oltre a decina di migliaia di voti, mentre i veri partiti di opposizione russi, ovvero quelli che realmente esistono nemmeno vengono presi in considerazione semplicemente perché non sono disposti a svendere il Paese. Della miserabile farsa Briatore con la prostatite e non in un reparto Covid non vale nemmeno parlare, vista la figura di merda che hanno fatto le belle firme dei giornaloni. Ma farsi mettere sotto i piedi senza offrire alcuna resistenza, senza pretendere che il gioco sia almeno dignitoso e non scadente fino al ridicolo, è come dichiarare di non avere dignità, restituisce l’idea di essere proprio disposti a tutto e quindi di accettare la condizione di vittima. Eppure è  buona norma di vita, ma anche politica vendere cara la pelle anche quando la si vuole vendere.

Se volessimo fare un esempio potremmo prendere gli imbecilli che si lamentano e vanno in escandescenze  per quelli che non portano la museruola – mascherina anche quando questa non è obbligatoria: non lo fanno perché si sentono realmente minacciati, né perché credono che serva, ma perché pensano che ubbidendo saranno liberati prima da questo martirio respiratorio. E invece è proprio il contrario perché accogliere acriticamente la narrazione pandemica è il miglior modo di prolungare le malversazioni da Covid e permettere l’ingegneria sociale che si nasconde dietro la falsa pandemia. Se invece di fermarsi all’infame e manicomiale carosello di virologi della mutua pagati a bugie e a non sensi,  basterebbe saper che lo stesso re delle vaccinazioni forzate ossia Bill Gates in un post del 4 agosto  sul suo blog  ha riconosciuto che il tasso di mortalità è solo dello 0,14%, non molto più elevato di quello della normale influenza, anzi molto inferiore alle ondate influenzali meno clementi.

Se poi a questo si aggiunge che in realtà le diagnosi di presenza di coronavirus sono sballate anzi sono “spazzatura” (lo dice sempre Gates ) mentre lo stesso inventore del test Pcr, il premio Nobel Kary Mullis, sostiene che esse “sono scientificamente privi di significato” possiamo misurare  l’entità dell’ingannche ormai non viene nemmeno nascosto più di tantoIn questo caso sono i test sono ampiamente correlabili come funzione al Novichok poiché consentono qualsiasi manipolazione dei dati. Arrendersi così facilmente significa anche arrendersi alla propria rovina  dicendo tra l’altro a chi la sta preparando che non ci sarà alcuna significativa resistenza il che ovviamente porta ad ampliare gli obiettivi dell’oligarchia globalista: si voleva sperimentare quale sarebbe stato il grado di resistenza alle segregazioni e ai distanziamenti sociali, ma una volta  accertata la facilità di riempire la testa della gente di balle e la docilità della reazione che grazie alla paura è diventata sottomissione, si è deciso di non smetterla e  di continuare con la seconda ondata del tutto inesistente, ma creata statisticamente come un miraggio.

Del resto come è stato detto a Davos dal fondatore del Word economic forum, Klaus Schwab , nel 2021 ” Il mondo deve agire congiuntamente e rapidamente per rinnovare tutti gli aspetti delle nostre società e delle nostre economie, dall’istruzione, ai contratti sociali, alle condizioni di lavoro. Ogni paese, dagli Stati Uniti alla Cina, deve partecipare e ogni settore, del petrolio, del gas, della tecnologia, deve essere trasformato”. Fateci caso il Covid e la pandemia non sono nemmeno citati, la stampella di questa trasformazione non serve più quanto si è in vista dell’obiettivo. Come cambieranno le cose e a favore di chi non lo dice, ma lo si intuisce benissimo: non certo a favore di chi pensa che ubbidendo tutto finisca prima, mentre proprio l’acquiescenza ingrossa la voce del padrone. Purtroppo bisogna constatare che ubbidire pare l’unica risposta al nichilismo del mercato.

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