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Covid, l’Europa trema

 La pandemia da Covid-19 risale prepotentemente in Europa in alcuni dei paesi che sembravano aver affrontato con successo la prima ondata. I più colpiti sono la Francia, dove sono state decretate delle zone “scarlatte”, ovvero di massima allerta; la Spagna e la Gran Bretagna. Non va bene nemmeno in Germania. In Italia va decisamente meglio ma fa notizia la decisione di rendere la mascherina obbligatoria 24 ore su 24 anche all’aperto e indipendentemente dalle distanze a Genova. La risoluzione si è resa necessaria di fronte a un nuovo picco di contagi e riguarda alcune aree del centro storico a ridosso del Porto Antico.

Al di là dei confini del vecchio continente il Covid-19 continua comunque a imperversare quasi in ogni angolo del globo. I bollettini più pesanti giungono da India, Stati Uniti, Brasile, Messico e Argentina. Complessivamente, dalla sua comparsa nella provincia cinese dell’Hubei alla fine dell’anno passato, la Sars-CoV-2 ha contagiato 31,7 milioni di persone nel mondo uccidendone almeno 975.104. In termini d’infezioni totali, le nazioni più colpite sono gli Stati Uniti (6,93 milioni) l’India (5,73), il Brasile (4,59) e la Russia (1,11). L’America Latina (area caraibica compresa) si conferma comunque la macro-zona del pianeta maggiormente impattata dal virus in quanto, oltre al già citato Brasile, ben tre paesi hanno diagnosticato oltre 700mila contagi (Colombia, Perù e Messico), uno oltre 650mila (Argentina), uno oltre 430mila (Cile) e quattro più di 100mila infezioni (Bolivia, Ecuador, Repubblica Dominicana e Panama).

A Città del Messico, nel quartiere ultrapopolare e sovraffollato di Iztapalapa sorge il mercato ortofrutticolo “Central de Abasto”, il più grande dell’emisfero occidentale, il Covid-19 è esploso diffondendosi tra più di centomila lavoratori per dilagare quindi in tutta la capitale e in breve nell’intero continente.

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