Voci delle nostre identità il dilemma perpetuo dell ’uomo – da “Amleto” di W. Shake- speare
Da un’idea di: Scene Teatro
Consulenza Registica: Daniele Sirotti
“Una mise en espace in cui la storia del Principe di Danimarca è un pretesto per dare voce assordante e luce abbagliante a come amore e potere, se trattati senza rispetto e consa- pevolezza, possano essere destabilizzanti come il soprannaturale.
L’abuso di potere è il soprannaturale destabilizzante di Re Claudio; la manipolazione del- l’amore da parte di padre, zio e Cidanzato è il soprannaturale perturbante di Ofelia, unica vera vittima della vicenda.”
Daniele Sirotti
Quando silenzio e follia, realtà e illusione si incontrano danno un volto alla coscienza collettiva attraverso una maschera. Quando nel silenzio delle nostre identità coesistono anima e umori la follia pian piano prende piede e colora le voci e i corpi, proprio come nei versi di Emily Dickinson.
Amleto gioca con la sua follia e si beffa lucidamente di chi gli sta intorno consapevole dei suoi scopi, ma Ofelia ne è fuori e, inconsapevole, si lascia morire.
Ma la morte è compagna di chi cerca l’odio e la vendetta e cosı̀ innalza la sua ombra travolgendo tutti in un lago di sangue.
Amleto, Ofelia, lo Spettro, Re Claudio, La Regina, rappresentano simboli forti e di grande attualità di quanto il potere possa logorare chi ce l’ha e sbeffeggiare chi non ce l’ha. D’altra parte l’ “essere o non essere” è il dilemma perpetuo dell’uomo.
Lo spettatore si trova quasi ad interagire con i personaggi già dalle prime fasi quando Amleto e lo Spettro si confrontano in un surreale dialogo fra il mondo dei vivi e l’aldilà, immaginando che ci fosse uno specchio d’aria a separarli. Come si può accettare l’assassinio di un padre e l’usurpazione della corona avvenuta in modo cosı̀ subdolo?
Drammatica conseguenza degli eventi accaduti ad Amleto è il velo di follia che lo pervade e che si “riMlette” anche su Ofelia.
Un’incantevole fanciulla appare sospesa nell’acqua, immagine rappresentata dall’iconograMia romantica in cui Ofelia, in preda alla follia, scivolando nelle acque di un Miume, muore annega- ta.
Performance teatrale – durata 1 ora e 15’ Musiche Massimo Abrescia
ScenograCia: sgabello piccolo, due sedie (tipo trono), una sedie di legno Service audio: mixer audio, casse – 400W-
Service luci: 2 fari led multicolori – 1 sagomatore – 1 mixer luci Staff tecnico:
Claudia Cozzolino, Silvio Sciacovelli, Francesco Di Filippo Riprese video: Roberto Romeo
Con:
Claudio Ciraci: Il Principe Amleto, Tiziana Manfredi: Ofelia, Susi Rutigliano: La Regina Gertrude, Maurizio Sarubbi: Re Claudio.
Voce Spettro: Roberto Romeo
Info tel 347-7894393 – 347-4846040
massimo.abrescia@libero.it SCENE