Editoriale
E’ un elemento consolidato nel tempo, direi un fatto notorio, che il “F.Miulli” di Acquaviva delle Fonti sia un ottimo Ospedale Ecclesiastico che, peraltro, serve un bacino di utenza molto ampio.
Anche io posso affermarlo con assoluta certezza dopo aver sperimentato di persona la sua funzionalità!
Infatti a seguito di un malore, sono stato accompagnato al Pronto Soccorso e da lì è iniziata la mia settimana di ricovero.
Tutta l’organizzazione ha risposto in maniera funzionale: dalla tempestività della diagnosi, all’intervento chirurgico per finire alla degenza.
Ogni passaggio è stato caratterizzato da due significativi aspetti: la qualità e professionalità delle cure, unita alla umanizzazione del rapporto con il paziente.
Due facce della stessa medaglia, due elementi imprescindibili capaci di guarire non solo “l’organo” ammalato ma anche la psicologia del paziente.
Un concetto, questo, ben noto dai tempi di Ippocrate ma che dimostra tutta la sua grande attualità quando viene correttamente applicato.
Allora, non c’è più molto da aggiungere se non un sentito ringraziamento a coloro che mi hanno dimostrato attenzione e partecipazione: innanzitutto a Mons. Mimmo Laddaga, al Direttore del reparto Dr. Carlo Somma, ai dottori Salvatore Doria, Stefano Giudice, Giovanni Dalena e Nicola Solazzo, alla caposala Donvito Margherita, a tutto il personale infermieristico del Pronto Soccorso e del reparto di Neurochirurgia, nonché al collega Michele Casella ed al prof. avv. Vincenzo Chionna.
Al Sindaco di Acquaviva, Davide Carlucci, con il quale avevo da pochi giorni condiviso una serata di conferimento di riconoscimenti dedicati proprio al lavoro dei Medici del “Miulli” durante l’emergenza COVID, il senso della mia gratitudine per l’affettuoso e solidale interessamento.
Dott. Antonio Peragine
direttore@corrierepl.it