Principale Politica Diritti & Lavoro “Un ponte di solidarieta’ Valle d’Itria – Beirut 2020”

“Un ponte di solidarieta’ Valle d’Itria – Beirut 2020”

Beirut-Libano. emergenza abitativa. azione di solidarieta’ e raccolta fondi

“un ponte di solidarieta’ Valle D’Itria – Beirut 2020”

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Il 4 agosto 2020 una violentissima esplosione in un hangar del porto di Beirut ha devastato una vastissima area della città procurando oltre duecento vittime, più di settemila feriti, ha distrutto interi quartieri. Oltre 300mila persone sono state private delle loro abitazioni, dei loro luoghi di lavoro e socialità.

Una catastrofe che va ad aggiungersi alla complessa, difficilissima e dolorosa condizione che l’intera popolazione del Libano sta attraversando da oltre dieci anni come conseguenza della guerra civile in Siria, la crisi economica, finanziaria e politica interna, fino alla più recente epidemia Covid-19.

Associazione SUD, dalla Valle d’Itria in Puglia dove ha la sua sede, insieme ad altre organizzazioni civili italiane, avvia un’azione di sostegno alla popolazione di Beirut in cooperazione con alcune realtà della società libanese con cui collabora da diversi anni.

La Prima Fase (15 agosto-30 settembre 2020) dell’iniziativa si concentra sull’emergenza e i proventi della raccolta fondi saranno destinati a tre realtà che operano sia a Beirut sia nel resto del Libano e con le quali Associazione SUD collabora da diversi anni: Arcidiocesi Maronita di Beirut, Chabibeh Sporting Club, La Maison de la Providence.

Una particolare attenzione sarà rivolta alle fasce più fragili e vulnerabili della popolazione con il coinvolgimento dei giovani libanesi in azioni di volontariato attivo.

Per la sensibilizzazione e la conoscenza di quanto accaduto e più in generale della situazione generale in cui vive la popolazione libanese è in programma un:

INCONTRO PUBBLICO  – 9 SETTEMBRE dalle ore 19:30 alle ore 21:00 – a MARTINA FRANCA

Sarà la suggestiva cornice della BASILICA DI SAN MARTINO, nel centro storico della città, ad ospitare l’incontro, che si svolgerà seguendo le normative previste per il contrasto al contagio da Covid-19.

Il tema della serata sarà incentrato sul concetto di casa, dell’abitare, della perdita.

Che cosa succede quando in tasca hai delle chiavi che non avranno più porte da aprire? Come si elabora la perdita di ciò che è considerato riparo, rifugio, luogo dove tornare dopo ogni possibile smarrimento? Come si reagisce per non cadere, in maniera fatalistica, in uno stato d’inerzia e di permanente sconfitta?

La vicenda catastrofica che ha colpito Beirut riguarda tutti/tutte noi poiché svela, oltre ogni dubbio, la condizione di vulnerabilità che ogni essere vivente porta in sé, come pegno d’esistenza. Eppure, una riparazione, una ricostruzione – se non addirittura una rinascita – può essere possibile se dalla solitudine della pena, subita ingiustamente, si è liberati da un’azione di solidarietà collettiva. Allora possibili percorsi di relazione si profilano all’orizzonte, come promessa di riscatto ed esperienza di comunità attiva. Ciò che appare nel presente impossibile può rivelarsi possibile nel futuro, se sognato/sperato nell’umano che si fa bene comune.

Interverranno:

Donatella CAPRIOGLIO, psicologa e psicoterapeuta, docente presso l’Università Bobigny Paris 13, ha dedicato ai temi dell’abitare e della cura molta parte della sua ricerca accademica e di saggista, sia in Italia sia in Francia.

Padre Jad CHLOUK, arciprete della Cattedrale Maronita di Saint Georges, in collegamento da Beirut ci racconterà in diretta come la popolazione libanese sta affrontando questa nuova sfida epocale.

Sono previste testimonianze dall’Italia e dal Libano di persone direttamente coinvolte nelle vicende del Paese dei Cedri.

Monsignor Peppino MONTANARO, arciprete della Basilica di San Martino, oltre ai saluti di ospitalità, illustrerà brevemente quanto la Chiesa Cattolica Italiana sta mettendo in campo sui temi della Pace e della Solidarietà nell’area mediterranea, seguendo la lezione del coraggioso pontificato di Papa Francesco.

Maria ANCONA, presidente dell’Associazione SUD, illustrerà come si articola la sempre più ampia rete di solidarietà in Valle d’Itria e nel resto d’Italia e le azioni concrete che nei prossimi mesi saranno avviate in cooperazione con i partner libanesi a Beirut.

NOTE PER LA CONOSCENZA DAI PARTNER LIBANESI COINVOLTI NELL’INIZIATIVA “UN PONTE DI SOLIDARIETA’ VALLE D’ITRIA – BEIRUT 2020”

Dalla mail ricevuta da P. Jad Chlouk, parroco della Cattedrale St. Georges – Beirut: “Nella zona di Beirut dove è accaduta l’esplosione otto parrocchie sono state colpite gravemente, tra cui la sede arcivescovile, e la chiesa Cattedrale. La maggior parte delle persone e le famiglie che vivono in queste parrocchie hanno perso le loro case che sono state o distrutte totalmente o sono diventate nei posti invivibili. Non ci sono più né finestre o porte né mobilia, solo una sorta di muri ma senza null’altro. Sono almeno 5000 le famiglie che non hanno più la casa, molte di loro non hanno un’altra casa per poter scappare e vivere lì mentre si rifà quella a Beirut. L’arcidiocesi maronita di Beirut ha messo come priorità in questi momenti di aiutare queste famiglie e di provvedere loro all’inizio il cibo e i soldi per trovare un alloggio, o per poter ristrutturare le loro case. Abbiamo lanciato anche un’altra iniziativa per trovare delle case temporaneamente per quelli che non hanno più niente. I giovani delle nostre parrocchie più lontane ma anche delle altre diocesi, ci stanno aiutando per pulire e per poter capire quali sono i danni, per salvare ciò che si può salvare e riabilitare un po’ di posti per poter usarli per queste famiglie dislocate. Le chiese danneggiate di questo posto sono delle chiese antiche, però la loro ristrutturazione è stata messa in secondo piano per il momento perché abbiamo il dovere di prendere cura innanzitutto della Chiesa-comunità e poi della chiesa di pietre”.

Dalla mail ricevuta da Lama Tabet, formatrice e responsabile del Settore Giovani di Chabibeh Sporting Club, associazione che lavora in particolare con i giovani per la promozione dello sport e delle attività ricreative, con una lunga esperienza nell’ambito del Programma Erasmus+ dedicato ai Paesi della sponda sud del Mediterraneo: “Dopo lo choc iniziale ci siamo mobilitati per fornire acqua e viveri alle persone che hanno perso le loro case a causa dell’esplosione. Poi abbiamo iniziato a verificare i danni e ci siamo resi disponibili per le piccole riparazioni (rimozione dei vetri, recupero degli infissi danneggiati, riparazione delle porte divelte, recupero del mobilio volato via e piccoli restauri). I danni sono enormi. Siamo impegnati anche rendere nuovamente agibili alcune scuole e luoghi d’incontro per i giovani e la popolazione in generale”.

Dalla mail di Cosette Nakhle, assistente sociale presso la Municipalità di Hadath-Beirut: L’Associazione Maison de la Providence prepara e distribuisce quasi 1000 pasti giornalieri a persone in grave difficoltà economica. L’attività è iniziata nell’ottobre del 2019 e poi è incrementata nei mesi successivi per l’aggravarsi della situazione a causa della pandemia del coronavirus. Adesso, con questo evento così catastrofico i bisogni sono aumentati in maniera esponenziale. Tutte le persone coinvolte, da chi cucina a chi distribuisce i pasti casa per casa, sono volontari. Reperire gli alimenti è diventato sempre più complicato anche per la forte svalutazione della lira libanese e i prezzi sempre più alti dei prodotti. Sostenere questa iniziativa significa consentire a chi non ha nulla di avere almeno un pasto caldo al giorno”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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