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Bari -Entro il weekend si saprà se l’allenatore sarà Vivarini o un altro

Dunque ci siamo. O meglio, dovremmo esserci. Entro domani sera, massimo domenica sera, la tifoseria barese saprà se sulla panchina del Bari si siederà Vincenzo Vivarini o uno tra Baroni, Auteri e Tesser (molto improbabile, questo, in quanto impegnato coi playoff col Pordenone) o al limite qualcun altro. Matteo Scala, fresco di riconferma seppur virtuale, ha fretta di conoscere che ne sarà della panchina nonostante il campionato riparta il 27 settembre, in quanto c’è da allestire una rosa che parta per il ritiro la più completa possibile.

Il Presidente De Laurentiis è stato abbastanza chiaro. Prima di tutto l’allenatore abruzzese per la stima che nutre nei suoi confronti, dopo di che, ove non dovesse essere possibile, ci si orienterà altrove. Scala e Vivarini si incontreranno in Abruzzo in una non meglio identificata località, verosimilmente, una vicina ad Ari, il suo paese. Tra l’altro, parlando con il tecnico, ove dovesse uscire la fumata bianca, si deciderà la località del ritiro che sarà sempre in Abruzzo, dalle parti di Castel di Sangro ma non in questa località in quanto c’è il Napoli in ritiro, ed è bene che le due tifoserie stiano lontane, non si sa mai.

I due parleranno del programma, che non può che essere la promozione diretta in serie B, e delle esigenze di Vivarini per apportare le proprie idee di gioco visto anche che nei 27 risultati utili consecutivi, lo stesso gioco ha latitato, anche perché l’allenatore ha fatto di necessità virtù col (non suo) materiale che si è ritrovato tra le mani da cui tuttavia – occorre ammetterlo – ha ottenuto il massimo.

La società è disposta a venirgli incontro senza, tuttavia, fare rivoluzioni che, come si sa, non hanno mai portato a nessuna parte anche nella storia e nella politica. Dunque anche nel calcio è bene diffidare dalle rivoluzioni. Lo zoccolo duro della squadra, ovvero dei 22 giocatori previsti quest’anno, potrà, eventualmente, solo essere ritoccato da elementi di valore e soprattutto di esperienza di B e C evitando, possibilmente, quelli di serie A che mal si ambienterebbero in terza categoria: gli Antenucci sono rari. Per questo il tecnico sarà costretto a qualche compromesso, ma se l’obiettivo sarà il primo posto, ecco che la parola di Vivarini, che avrà un solo obiettivo, ovvero quello di vincere, avrà più peso specifico rispetto alle direttive della società che, è noto, vorrebbe, invece, mantenere inalterata l’attuale rosa coi suoi contratti anche in vista di programmi futuri, al limite solo innestata da qualche altro. Insomma, o dentro o fuori.

Massimo Longo

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