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Parità di genere, come volevasi dimostrare.               Il Consiglio regionale non approva la legge

BARI – Riportiamo di seguito il post su Facebook  di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia: “

Mi assumo la responsabilità politica di non essere riuscito a convincere la maggioranza in Consiglio ad approvare la doppia preferenza di genere che è un punto essenziale del nostro programma. In questi anni sono stati presentati alcuni disegni di legge in tal senso, in particolare dal Pd, che però non sono mai arrivati in aula arenandosi nei meandri dell’assemblea.

Per tale ragione ho visto con favore e persino sollecitato il Governo ad intervenire per indurre il Consiglio regionale ad approvare i disegni di legge sulla doppia preferenza di genere.

Nel momento in cui finalmente la mia proposta di legge ieri è arrivata in aula per la discussione, il centro destra ha messo in scena un devastante ostruzionismo presentando 2000 emendamenti che non hanno consentito di approvare la legge nell’ultima seduta di questa legislatura.

Il Consiglio regionale ha una sua autonomia, i poteri di un presidente si fermano davanti a quelli dell’organo legislativo, posso dare un indirizzo ma non imporre nulla.

Ieri, in quell’aula, ho provato gli stessi sentimenti di sdegno che oggi tante pugliesi e tanti pugliesi stanno esprimendo. Ho già contattato in piena notte il Governo per informarlo di quanto accaduto e dando il mio pieno consenso all’emissione di un provvedimento che introduca la doppia preferenza di genere.

La battaglia continua.”

MARCO LACARRA, SEGRETARIO DEL PD PUGLIA : “La battaglia per la doppia preferenza non è finita.

Finalmente ieri in Consiglio regionale i contrari alla doppia preferenza hanno gettato la maschera: l’opposizione ha presentato quasi 2000 emendamenti alla proposta di modifica della legge elettorale firmata dal Presidente Emiliano. Questo tentativo di impedire l’adeguamento della nostra Regione alla normativa nazionale è destinato a cadere nel vuoto, perché diventa a questo punto certo un intervento del Governo in tal senso.

Su ciò che è accaduto in particolare nell’ultimo anno serve però grande chiarezza: il PD Puglia si è battuto con forza in favore dell’introduzione della doppia preferenza. Lo abbiamo fatto dentro e fuori dall’aula, con disegni di legge e con prese di posizione nette, emerse da ripetute deliberazioni all’unanimità in Segreteria regionale.

Ci dispiace in particolare che, malgrado come coalizione del centrosinistra avessimo anche lanciato un appello in merito poche ore fa, sia mancato un impegno di Raffaele Fitto per quella che continuiamo a considerare una battaglia di civiltà.

Noi andremo avanti, proseguendo questa lotta al fianco delle donne e dalla parte delle iniziative che il Governo deciderà di intraprendere.

 Legge elettorale Puglia, Longo sul no alla parità di genere: “Obbrobrio politico” 

“Avrebbe potuto essere una giornata storica, anzi doveva essere una giornata storica per la politica pugliese. Invece abbiamo assistito attoniti a una farsa che ha scritto forse la peggior pagina di questa consiliatura: un obbrobrio”, così Peppino Longo, vicepresidente del Consiglio regionale e presidente di Realtà pugliese sul mancato voto alla proposta di legge sulla doppia preferenza a causa del venir meno del numero legale in Consiglio.
“Nel corso di questa legislatura sono stato uno dei pochi che si è sempre battuto per questa svolta epocale. Come non ricordare le “battaglie” condotte al fianco della presidente della Commissione pari opportunità, Patrizia Del Giudice, anche quando attorno a noi c’era il deserto? Ed, invece, ancora una volta ha vinto l’ostruzionismo; hanno prevalso i “giochetti” di una politica che si ritenevano appartenere ormai alla preistoria ma che, a quanto pare, sono sempre attuali. Ha vinto l’ipocrisia di dichiarazioni dall’amaro quanto inutile sapore elettorale. Di certo le pugliesi e i pugliesi si preparano ad una tornata elettorale con regole che – in mancanza di un auspicabile intervento commissariale da parte del governo – sarà macchiata da grande ingiustizia contraria alle regole basilari della democrazia “.

Doppia preferenza, Abaterusso:: “Scritta una ignobile brutta pagina di politica per colpa della destra ostruzionista”

Una nota del consigliere regionale Ernesto Abaterusso (Senso Civico – Un Nuovo Ulivo per la Puglia).
“Quella di ieri sarebbe potuta, anzi dovuta, essere una giornata storica per la Puglia. Invece quella che è stata scritta è una ignobile brutta pagina politica.
L’ostruzionismo messo in atto dalle opposizioni di destre, con Fratelli d’Italia in testa, che ha presentato quasi 2000 emendamenti e portato avanti una resistenza animata dal solo gusto di far chiasso e distogliere l’attenzione dal reale obiettivo, ha impedito al Consiglio regionale di licenziare una legge di democrazia come quella dell’introduzione della doppia preferenza di genere sulla cui necessità di approvazione avevo posto l’attenzione sin dall’inizio della legislatura presentando, già nell’agosto 2015, una proposta di legge in materia che per ben 11 volte è stata ascritta all’odg della VII Commissione ed è stata a lungo l’unica e sola depositata.
Ci saremmo aspettati maggiore responsabilità e un confronto franco e costruttivo, al termine del quale arrivare al voto e all’unanimità su una legge che avrebbe dovuto rendere effettivo il diritto di tutti i cittadini e di tutte le cittadine pugliesi di avere totale pari opportunità nell’accedere alle cariche elettive, come prevede la legge nazionale e la nostra Costituzione. Invece a vincere è stato l’opportunismo, l’ipocrisia e i giochetti politici che hanno svelato il vero volto delle opposizioni che hanno chiuso le porte della politica regionale in faccia alle donne e reso vani tutti gli appelli e le azioni portate avanti in queste settimane dalla maggioranza.
Il Governo centrale adesso ha il dovere di intervenire. A fine legislatura però resta il rammarico per non essere riusciti dare alla Puglia una legge elettorale all’altezza della sua storia e dei suoi cittadini. Una norma di civiltà che non meritava di essere rimandata”.

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