La questura di Reggio Calabria ha negato l’uso di Piazza Italia per il presidio del 15 luglio, adducendo motivazioni di ordine pubblico legate a manifestazioni passate e dichiarando apertamente come la presenza di lavoratori davanti alla Prefettura di Reggio Calabria sia scomoda per le istituzioni. L’intento è quello di rendere invisibili le lotte e ammutolire le richieste dei lavoratori e delle lavoratrici delle campagne, pilastro di molti settori dell’economia nazionale.
L’obiettivo del presidio, invece, è quello di urlare ad alta voce che questa sanatoria è escludente e non rappresenta una reale soluzione per contrastare le condizioni di precarietà, sfruttamento e marginalizzazione in cui versano migliaia di lavoratori e lavoratrici. Questa sanatoria non è altro che l’ennesimo strumento per lucrare sulla pelle dei lavoratori. Il rifiuto di concedere la piazza quindi, ha origine prettamente politica, e la questura lo urla a gran voce, pur cercando, poi di alzare comunque un po’ di cortina fumogena parlando anche di motivazioni sanitarie. Mostrare i limiti e le criticità di questa sanatoria, presunto fiore all’occhiello di questo Governo, è scomodo, e va dunque celato.
Nonostante questo domani 15/07 i lavoratori scenderanno di nuovo in strada e saranno in Piazza a Reggio Calabria e a Foggia per chiedere Documenti per tutt* e la revisione della Sanatoria.