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L’emergenza sanitaria da Covid-19 crea caos negli esami di abilitazione professionale in psicologia

di Luigi Benigno

I circa 10.000 laureati in psicologia non accettano le modifiche alle modalità di svolgimento dell’esame di abilitazione professionale, modifiche causate dalla pandemia e che hanno prodotto lo slittamento della sessione abilitante dal 16 giugno al 16 luglio.

Le modifiche prevedono un colloquio in remoto di cui non sono state rese note modalità e tempi, senza fornire le necessarie informazioni agli abilitandi.

In seguito alla manifestazione in piazza Montecitorio dello scorso 12 giugno e agli incontri con il Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica, Gaetano Manfredi, e con i rappresentanti del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi sono state adottate delle linee guida non vincolanti, presentate alcuni giorni fa da parte dell’Ordine degli Psicologi e seguite da una nota del Ministero che invita ad attenersi a tale documento.

Ogni Ateneo potrà adottare in piena discrezione le modalità di svolgimento degli esami e potrà adottare una valutazione autonoma degli esaminandi. Ciò ha creato una enorme confusione e certamente creerà una valutazione non omogenea a causa della discrezionalità delle procedure, potendo differire tra gli stessi Atenei.

Sembra che non siano state ascoltate le richieste di equiparare il tirocinio professionalizzante all’esame di Stato, sebbene ciò sia stato adottato per gli esami di stato dei nuovi medici.

Come potranno essere valutati anni di studio e di tirocinio in una videochiamata di mezz’ora?

Il nostro Paese sconta enormi ritardi sulla digitalizzazione e sulle connessioni veloci con il rischio, in caso di problemi tecnici, di vedersi annullata la prova.

Insomma sembra che le misure adottate dal Governo risentano ancora di una fase emergenziale che, per molti aspetti, dovrebbe ritenersi superata.

Eppure a causa degli effetti del lockdown il nostro Paese ha bisogno, più che mai, di psicologi che si prendano cura dello smarrimento in cui sono stati catapultati molti cittadini che, per le attese ed i timori trasmessi dalla stampa, dal Governo e dal SSN preferiscono rimanere prudenti anche nella spesa, contribuendo al decremento della domanda di beni e servizi, anche essenziali.

Si prevede che, a causa della inefficienza del Ministero, si darà corso ad una valanga di ricorsi che non potrà che produrre un ulteriore carico nelle aule di giustizia.

Intervenga il Ministro dell’Università a regolamentare in modo uniforme lo svolgimento degli esami di abilitazione onde scongiurare trattamenti diversi a seconda dell’Ateneo abilitante.

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