Principale Politica Diritti & Lavoro Fase 3: fiepet-confesercenti, smartworking e crollo del turismo travolgono Bar e ristoranti

Fase 3: fiepet-confesercenti, smartworking e crollo del turismo travolgono Bar e ristoranti

Fatturati dimezzati per un’impresa su tre

ROMA – Sondaggio fra pubblici esercizi e attività della somministrazione aderenti a Confesercenti, due imprese su dieci temono la chiusura. Mancano all’appello 11 milioni di turisti e 1,6 milioni di lavoratori agili, mezzo milione solo a Roma. “Così non resistiamo, troviamo soluzioni”

Smartworking e crollo del turismo travolgono la somministrazione. L’assenza di lavoratori e turisti mette in crisi bar, ristoranti e le altre attività del food, soprattutto nelle mete turistiche, nei centri cittadini e nei quartieri ad alta densità di uffici. Un’impresa su tre registra un calo di oltre la metà del fatturato, e il 21,8% – oltre due attività su dieci – temono la chiusura. Se la situazione dovesse continuare, l’87,5% degli intervistati valuterà di ridurre i dipendenti definitivamente.

È quanto emerge da un sondaggio condotto tra circa 300 imprese associate a Fiepet, la federazione italiana dei pubblici esercizi aderente a Confesercenti.

Lo svuotamento delle città è impressionante: quest’estate mancheranno all’appello, oltre ai circa 11 milioni di turisti stranieri, almeno 1,6 milioni di dipendenti pubblici in smartworking. Un fenomeno evidente soprattutto nelle grandi città: i lavoratori agili a Roma sono quasi mezzo milione, a Milano circa 269mila. Un quadro che per le imprese è al limite della sostenibilità: se la situazione non dovesse stabilizzarsi al più presto, il 62,1% delle imprese teme di dover rinunciare all’attività.

“La situazione è critica: le attività non possono durare a lungo in questo stato”, commenta Giancarlo Banchieri, Presidente di Fiepet Confesercenti. “È urgente trovare delle soluzioni. In primo luogo, dobbiamo rinforzare e prolungare le misure di sostegno per le imprese e per i lavoratori: il periodo di cassaintegrazione sta per finire, e se la fase critica continuerà molti imprenditori saranno costretti a ridurre il numero dei dipendenti. La nostra proposta è di estendere anche alle attività di somministrazione gli sgravi contributivi già previsti per il turismo agli imprenditori che riassumono i dipendenti in cassa integrazione. Così si sostiene chi riapre e lo Stato avrà meno persone in cassaintegrazione”.

“La fase del sostegno, però, non può durare per sempre: bisogna dare un orizzonte alle imprese e programmare la transizione. Se per i flussi turistici il futuro è incerto, è invece possibile ed opportuno definire in maniera chiara tempi e modi dello smartworking, nel rispetto delle normative di sicurezza: il lavoro agile è una rivoluzione che avrà un impatto duraturo sui lavoratori, sulle città e sulla struttura stessa dell’economia, e deve essere gestita”.

Pubblici dipendenti in smartworking (top 5 città)

Roma 473mila
Milano 269mila
Napoli 206mila
Torino 176mila
Palermo 111mila

 Qual è stato l’impatto dell’assenza di lavoratori e turisti sul fatturato della sua attività?

Se questa situazione si prolungherà, sarà costretto/a a ridurre il personale?

Sta valutando / teme il rischio di una chiusura definitiva della sua attività?

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.