Principale Ambiente, Natura & Salute “Apriamo le finestre: e i giovani respirino l’aria pura delle montagne”

“Apriamo le finestre: e i giovani respirino l’aria pura delle montagne”

“In questo clima avvelenato di scandali giudiziari e di evasioni fiscali, di dissolutezze e di corruzioni, di persecuzioni della miseria e di indulgenti silenzi per gli avventurieri di alto bordo, in questa atmosfera di putrefazione che accoglie i giovani appena si affacciano alla vita, apriamo le finestre: e i giovani respirino l’aria pura delle montagne e risentano ancora i canti dell’epopea partigiana.”  – Pietro Calamandrei –

Il concetto espresso dall’insigne giurista fotografa, oggi come ieri, il contesto di squilibrio, di fragilità e disorientamento in cui siamo calati.

La lunga notte della pandemia ha acuito e portato a galla, come mota, criticità che connotano l’essere umano dalla notte dei tempi.

La crisi economica morde o meglio azzanna.

Secondo i dati dell’Ufficio Studi Confcommercio abbiamo un tasso di deflazione pari al (-0,2%), la disoccupazione torna a salire, i lavoratori ancora i cassa integrazione ed in attesa della percezione dell’assegno sono migliaia, cresce il rischio usura per le imprese non bancabili in quanto, per evidenti ragioni correlate alla pandemia, segnalate al CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria).

Le querelle tragicomiche che avvelenano il clima politico, ma ancor più la credibilità parlamentare sono all’ordine del giorno, da ultimo e non per ultimo l’inverecondo spettacolo offerto da un parlamentare allontanato, letteralmente di peso dall’Aula di Montecitorio, per le offese rivolte ai colleghi ed al corpo Magistratuale.

Lo scandalo che ha sconvolto e travolto i vertici del C.S.M. lascia basiti e può portare a pericolose generalizzazioni.

La Giustizia “è” e deve rimanere un Organo in cui avere fiducia perché un Paese in cui vengono meno le certezze giuridiche è un Paese in cui la democrazia è già gravemente compromessa.

Luce deve essere fatta, e sarà fatta, su vicende intricate ed oscure, ma è necessario continuare a pensare all’Italia come culla dello IUS; sulla Bilancia non possono pesare la corruzione dei singoli e gli intrighi di palazzo.

E’ auspicabile che nei Tribunali, dopo l’inevitabile caos creato dalla pandemia, si torni a celebrare i processi, non da remoto, che riparta l’attività, in loco, delle cancellerie e che agli avvocati sia possibile svolgere la professione con serenità.

Un’impasse da superare immediatamente per restituire ai cittadini la certezza di poter essere tutelati e difesi come previsto dalla Costituzione e fugare gli inevitabili dubbi ingenerati da situazioni incresciose e destabilizzanti.

La scuola e l’istruzione devono tornare alla normalità, i ragazzi hanno bisogno del contatto umano per crescere sani, lo schermo di un computer non potrà mai sostituire gli sguardi, anche severi, di un docente.

La cultura non può essere mediata dalle connessioni internet altalenanti e stressanti.

Non devono essere considerati obsoleti questi concetti, l’informatizzazione estremizzata genera mostri.

“Apriamo le finestre: e i giovani respirino l’aria pura delle montagne e risentano ancora i canti dell’epopea partigiana” non per tornare ad un passato di lotte e di sangue, ma per vivere un presente meno contaminato e costruire un futuro di certezze.

Certezze oggi minate e vacillanti che, con pazienza e determinazione, bisogna recuperare per non affondare.

Sara Spagnoletti

 

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