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E’ incomprensibile quello che sta accadendo per le regionali e le comunali, non lo capisce nessuno

Bordo (PD): Purtroppo le nostre divisioni rischiano di far vincere la destra, con la conseguenza di indebolire il governo. Invece le elezioni di settembre dovrebbero essere un’occasione per rafforzare il governo, dargli un’anima. Vedo che purtroppo nei nostri alleati, soprattutto in Italia viva, continuano a prevalere vendette, ripicche. Puglia? Emiliano non l’ha proposto il Pd, è il presidente uscente che ha governato bene, ha scelto di sottoporsi alle primarie di coalizione, hanno votato qualche mese fa decine di migliaia di pugliesi ed Emiliano ha avuto una legittimazione anche popolare. Italia viva non partecipò alle primarie e ora dice che il candidato l’abbiamo scelto noi. M5S? E’ ad un bivio, deve scegliere. Congresso del PD? In questo momento non avrebbe senso”

Michele Bordo, vice capogruppo Pd alla Camera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sullo sfogo di Zingaretti (“Stiamo regalando mezza Italia a Salvini“). “Dobbiamo provare a far compiere un salto di qualità all’alleanza di governo –ha affermato Bordo-. Abbiamo sempre detto che non eravamo interessati ad un’operazione solo per il governo. E’ incomprensibile quello che sta accadendo per le regionali e le comunali, non lo capisce nessuno, ha ragione Zingaretti. Purtroppo le nostre divisioni rischiano di far vincere la destra, con la conseguenza di indebolire il governo. Invece le elezioni di settembre dovrebbero essere un’occasione per rafforzare il governo, dargli un’anima. Vedo che purtroppo nei nostri alleati, soprattutto in Italia viva, continuano a prevalere vendette, ripicche, mentre le destre, sia pur con candidati deboli del passato, si presentano unite. Non ci dobbiamo arrendere, perché presentarsi assieme è l’unica maniera per contrastare i populisti e la destra”.

Sulla Puglia. “Emiliano non l’ha proposto il Pd, è il presidente uscente che ha governato bene, ha scelto di sottoporsi alle primarie di coalizione, hanno votato qualche mese fa decine di migliaia di pugliesi ed Emiliano ha avuto una legittimazione anche popolare, non è stato indicato dal Pd. Italia viva non partecipò alle primarie, probabilmente immaginando che l’esito fosse scontato. Ha scelto di non partecipare ed oggi dice che il Pd ha imposto Emiliano, non è così, Emiliano gode di una legittimazione popolare ampia. Credo che Italia viva non voglia Emiliano per le posizioni che ha preso rispetto al governo Renzi. Penso che con le ripicche e le vendette non si vada da nessuna parte. Italia viva con questa mossa rischia di aiutare la destra e non credo che questa scelta sia positiva”.

Sull’alleanza col M5S. “L’alleanza diventa strategica se cominciamo a dare un’identità chiara e precisa a questo governo. Guardiamo con rispetto alle dinamiche interne al M5S. Tuttavia penso che la discussione interna al M5S su che cosa vorrà essere in prospettiva credo che sia il punto della discussione di queste settimane. Il M5S è ad un bivio, deve scegliere cosa vuole fare da grande, se continuare ad essere un movimento e basta o se vuole invece strutturarsi in una forza che si è misurata con il governo e che sta dentro l’esperienza di governo. Questa esperienza di governo può darci risultati importanti anche in prospettiva. Ci sono temi sui quali c’è bisogno di scegliere, penso al Mes ad esempio. Trovo assolutamente sbagliata questa melina. I soldi del Mes servono per migliorare il nostro sistema sanitario ed è possibile anche fare investimenti indiretti, come intervenire sulle scuole, sulle infrastrutture, non capisco perché non si voglia accedere a questo strumento. Bisogna poi chiudere dossier come Alitalia, Ilva, Autostrade”. 

Sulla richiesta di Gori di un congresso del PD. “Penso che il momento per fare una riflessione di questo genere sia sbagliata. Zingaretti è diventato segretario con una maggioranza molto ampia. Aprire una discussione di questo genere in un momento così drammatico per il Paese, alla vigilia delle elezioni non aveva molto senso. Zingaretti ha fatto uno sforzo enorme di ricomposizione del partito che sembrava in via di estinzione. Oggi c’è una discussione interna assolutamente unitaria. A luglio faremo una grande assemblea nazionale per definire l’agenda dei prossimi mesi”.

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