Principale Politica Come saremo? In questo contributo c’è tutta l’amarezza di un Popolo

Come saremo? In questo contributo c’è tutta l’amarezza di un Popolo

Il primo semestre del ventesimo anno del nuovo Millennio ha concentrato tutti i problemi socio/sanitari prevedibili, ma anche imprevisti. E’ cambiato il modo d’affrontare la vita che, da noi, non è stata mai “facile”. La Pandemia, accompagnata da una depressione economica drammatica, ci ha cambiato; anche non volendolo implicitamente. Il pessimismo, che è oggettivo realismo, ci ha condizionato, e continuerà a farlo, la vita. Sia biologica, sia sociale. Non è neppure accettabile di campare alla giornata perché potrebbe essere l’ultima. Per migliaia d’italiani è stato così.

Accanto al dolore e alle precauzioni, assai arcaiche, per evitare il contagio virale, s’è evidenziato un tenore di vita, sempre più alla giornata, che andrà a condizionare il nostro futuro. Certamente, quello prossimo. Non a caso, dopo tanto “silenzio” irresponsabile, la politica è tornata alla ribalta; con proposte che saranno discusse, modificate e, magari, rifiutate. Il “teatrino” del potere è tornato in scena e in pompa magna. Mentre è sempre più difficile far fronte alle spese, definite “inderogabili”, ci sono le manifestazioni “pro” e “contro” un Esecutivo del quale il Primo Ministro è stato, per parecchio tempo, l’unica figura di spicco.

Basta guardarci attorno: ci hanno tolto tutto e, ora, c’è prospettato un modo singolare di vita sociale; ma il contagio condiziona ogni possibile manifestazione collettiva. Questo sarà ricordato anche come l’anno delle “mascherine” facciali. Con tutte le difficoltà, prima, per trovarle. Dopo, per usarle nel modo corretto. In città girano figure mascherate. Si vedono, a ben osservare, solo gli occhi che, se sono la finestra dell’anima, esprimono proprio poco. Si avvicina l’estate. La natura, in apparenza, segue il suo regolare corso. Per gli abitanti della terra, resteranno attive limitazioni e consigli. Il tutto con la presa di coscienza di chi intenderebbe tornare a essere libero cittadino della Repubblica.

Dopo un’Italia con “frontiere” interne, si torna a muoverci. Più in teoria che in pratica. La crisi di liquidità e la mancanza di sostegni economico/sociali già fa sentire la sua parte. Le imposte si dovranno pagare, gli aiuti promessi hanno bisogno di tempo. Basterebbero meno burocrazia e provvedimenti d’emergenza. E’ chiaro a tutti; ma si preferisce “seguire” le regole di un sistema che ha i mesi contati.

Giorgio Brignola

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