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Cedimenti strutturali della politica economica italiana e destabilizzazione dell’equilibrio psichico di milioni di cittadini

di Luigi Benigno

I ritardi della politica hanno comportato una crisi di liquidità e di solvibilità di famiglie e imprese; la prevedibilità della crisi economica, generata dalle misure di contenimento del virus, non ha prodotto strategie efficaci per contenere e gestire il decremento della domanda. I cittadini, costretti in casa per circa tre mesi, hanno modificato le proprie abitudini di spesa e sono diventati formiche.

La proliferazione di regole e divieti ha generato uno smarrimento generalizzato i cui effetti sono proiettati almeno fino alla fine del 2020.

Non ci sono incentivi o sussidi che tengano poiché ciò che conta è una strategia che rimetta in moto la domanda di beni e servizi, frenata anche dagli spauracchi del possibile ritorno del virus in autunno.

Il nostro Paese si è dimostrato impreparato sia per affrontare l’emergenza sanitaria sia quella economica. Unico rimedio la chiusura delle attività.

Abbiamo adottato una politica difensiva senza innescare contestualmente il rilancio dell’economia.

Ci siamo ritrovati alla mercé di virologi ed infettivologi che, benché osannati da TV e stampa pubbliche e private, non hanno fatto altro che imporre il distanziamento sociale nella fase emergenziale; sembra che, in assenza di soluzioni scientificamente validate, continuino a predire incertezza per il futuro e una probabile reviviscenza del virus.

Il governo si è limitato a dettare una politica di annunci di interventi di sostegno economico a famiglie ed imprese delegando alle banche le erogazioni, giunte in minima parte.

Ai danni economici si aggiungono i danni psicologici. Molte persone sembrano aver smarrito l’equilibrio psicofisico a prescindere dall’età anagrafica. Sembra quasi che la gente si sia abituata a vivere isolata a causa del lungo lookdown  e che siano necessari urgenti trattamenti psicoterautici per scongiurare comportamenti irrazionali, scalfiti da fobie sopraggiunte oppure preesistenti ma accentuate dal contenimento.

Ciò logora le menti e provoca un inutile e dannoso dispendio di energie che inevitabilmente si ripercuoteranno contro chi non è riuscito a mantenere un corretto equilibrio.

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