Principale Attualità & Cronaca Il turismo è uno dei settori più colpiti dalla pandemia

Il turismo è uno dei settori più colpiti dalla pandemia

«Il turismo, settore ad alta intensità occupazionale con 3,5 milioni di addetti compreso l’indotto che rappresentano il 15% degli occupati in Italia, è uno dei settori più colpiti dalla pandemia e sarà anche uno degli ultimi a ripartire.

Nel comparto turistico è necessario ragionare su nuovi modelli di aggregazione ma anche sull’impatto sul piano economico e sui riflessi sui posti di lavoro. Il dilemma oggi è come coniugare salute e sicurezza e l’economia anche in questo settore». Lo ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini intervenendo al free webinar promosso dalla Fondazione Adapt dedicato all’impatto del Covid-19 sul settore alberghiero, comparto che ha registrato il crollo vertiginoso del 70% del fatturato e dove le prospettive sulla ripresa non sono certo rosee con previsioni al ribasso e un calo di presenze annunciato anche nei prossimi mesi. «Abbiamo la responsabilità di salvaguardare la salute e la sicurezza e al contempo dare seguito all’economia anche quella del turismo» ha aggiunto il sindacalista sottolineando che «i lavoratori sono prevalentemente sotto ammortizzatore sociale, senza dimenticare il notevole impatto della pandemia sui lavoratori stagionali che difficilmente quest’anno vedranno riattivarsi il rapporto di lavoro».

Il sindacalista, pur valutando positivamente le misure varate dal Governo, ha dichiarato che «l’assistenzialismo non è sufficiente» e ha sollecitato il «rafforzamento della struttura degli ammortizzatori sociali anche prevedendo uno strumento che salvaguardi la stagionalità, caratteristica strutturale del comparto ma oggi nodo scoperto, e le professionalità che vi operano» puntando anche alla definizione di «politiche attive di formazione e riqualificazione ad hoc per il settore». «Anche le Parti Sociali dovranno essere pronte a ragionare, ad esempio, sulla costituzione dei Fondi di Solidarietà Bilaterali» ha poi evidenziato Guarini sottolineando il ruolo della contrattazione e della bilateralità di settore per sostenere occupazione e imprese. «Abbiamo sicuramente la necessità come Parti Sociali di valutare quello che avviene e cogliere spunti e le opportunità della crisi» ha dichiarato il sindacalista evidenziando che «la buona contrattazione esistente può essere certo migliorata attraverso la bilateralità».

Per Guarini occorre «focalizzarsi sulla formazione professionale e puntare ad una professionalità che sia all’altezza della vocazione turistica dell’Italia» ma anche «sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro perché nel turismo c’è contatto diretto e il sistema della sicurezza va dunque rivisto nel suo insieme perchè la sicurezza riguarda il lavoratore ma anche l’utente dell’offerta turistica». «Dovremmo agire con la bilateralità, i fondi interprofessionali e i fondi sanitari integrativi e serve centrare nuovamente la contrattazione come anche serve una discussione sulle nuove condizioni di lavoro che sono mutate, a partire dai temi dell’organizzazione e dell’orario di lavoro fino alla declinazione operativa del lavoro agile da proporre laddove si può» ha poi evidenziato sottolineando che «è fondamentale agire, appena i tempi lo consentiranno, senza pregiudizi rispetto ai temi che verranno sottoposti dai sindacati».

Infine un monito rivolto ai furbetti che operano nel settore dell’ospitalità. «Nel turismo si gioca molto sul rapporto fiduciario e sui flussi di clientela. Le regole sono importanti e il tema della salute e della sicurezza rimarrà in auge per molto tempo. Gli imprenditori che tenteranno di recuperare la produttività attraverso l’elusione delle regole non avranno lunga vita» ha chiosato il sindacalista sottolineando che «i lavoratori hanno alzato le antenne e sono molto attenti a quanto accade». «Dobbiamo evitare che i furbetti alberghino facilmente in un settore già fortemente provato. Sistemi di concorrenza tra imprese basati sul non rispetto delle regole – ha concluso – non li potremo tollerare».

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