Giovanni Mercadante
L’antica cappella situata nei pressi del convento dei cappuccini, sulla strada di via delle Cappelle (di fronte alla chiesa della Trasfigurazione) resta oggi un rudere affogato in un’area recintata e aggredita dalla vegetazione che l’ha letteralmente inghiottita.
ALTAMURA – La vegetazione è spuntata anche sul tetto, dove ha preso possesso la tipica ferula, pianta infestante che si caratterizza in primavera con la sua inconfondibile chioma giallo-verde, per perdere la sua vivacità nell’arco di 40 giorni scolorendosi e seccandosi, fortunatamente un ciclo vitale molto breve; una nobile pianta murgiana utilizzata in tempi passati per ricavarne oggetti domestici.
Questo vegetale ha trovato la sua dimora in un luogo sacro, purtroppo abbandonato e diventato ricettacolo di rifiuti.
Difficile accedere nell’area perché il recinto è “lucchettato”; dall’esterno si vede l’ingresso del locale come un occhio tumefatto perché la porta non esiste più, asportata in tempi lontani. Al di sopra dell’ingresso si nota la sagoma di un riquadro: probabilmente era alloggiato lo stemma di qualche famiglia aristocratica locale, come si vede sulla facciata della cappella dei Filo, più a monte, a un centinaio di metri di distanza.
Foto Raffaele Barone
Molti cultori e residenti del posto si lamentano perché nessuno della Sovrintendenza si muove.
L’opera di autore ignoto, ma di scuola napoletana, databile del XVII secolo, si sviluppa su tre registri: al centro la Madonna col Bambino in braccio seduta in trono, attorniata da 4 cherubini; all’apice due angeli che sostengono la corona in testa alla Madonna; mentre nella scena in basso, si vedono a sinistra S. Felice da Nicosia (un francescano con la bisaccia e a destra S. Francesco con un cartiglio in mano indicante la scritta: “Indulgenza plenaria”.
Alle loro spalle un’immagine di paesaggio rurale e il complesso di un convento con annessa chiesa.
Don Nunzio Falcicchio, Direttore dei Beni culturali della Diocesi di Altamura fa sapere che la cappella era consacrata alla Madonna degli Angeli, la cui icona è conservata nel salone della Curia. C’è il progetto di un’impresa edile che ha intenzione di restaurarla, riqualificando l’intera area. I lavori erano previsti all’inizio di quest’anno, però l’emergenza dell’epidemia del COVID-19 ha sospeso ogni buon proposito. L’auspicio – dichiara Don Nunzio – è di recuperare quanto prima questo bene e di aggiungerlo al patrimonio delle altre cappelle della via Crucis presenti nel quartiere.