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De Laurentiis non ci sta. Vuole provare a conquistare la promozione in campo

De Laurentiis non ci sta. Ha già, dall’altro giorno, coinvolto il suo team di avvocati per arginare l’idea del sorteggio. Il Presidente del Bari – scrive la Gazzetta del Mezzogiorno – è pronto ad un ulteriore investimento pur di ritornare a giocare e provare a raggiungere la serie B sul campo. La sua squadra, infatti, è tra quelle che si mostra contraria alla chiusura anticipata del torneo coi verdetti stabiliti attraverso il sorteggio, così come la Lega Pro ha proposto per portarla in sede di Assemblea del 4 maggio.

Il Bari ha manifestato – si diceva – la sua contrarietà a tal proposito tutelando il suo attuale piazzamento, ovvero il secondo posto,  ma soprattutto tenuto conto che è, all’attualità, la migliore seconda dei tre gironi come punti conquistati sul terreno di gioco, nonostante Carpi e Reggiana potrebbero raggiungerlo giocando sul campo le gare rinviate rispetto al Bari che, invece, le ha giocate tutte, e che con la posizione attuale, avrebbe già definito il diritto di disputare i playoff da seconda, dunque dalla posizione privilegiata dei quarti di finale affrontando la peggiore qualificata del turno precedente, con l’eventualità di disputare la semifinale col vantaggio andare avanti con il risultato di doppia parità, ovvero ottenendo due pareggi o una vittoria e una sconfitta con uguale differenza reti.

Ed è proprio su questi parametri che il Bari pretende di aprire il discorso sul tavolo con l’invio alla Lega Pro di una lettera nella quale sono ribaditi i concetti valutati da girare all’assemblea del 4 maggio.

Intanto il club barese si sta preparando a seguire le disposizioni del protocollo sanitario previsto in caso di ritorno in campo tenuto conto, però, delle limitazioni di un club di serie C come, ad esempio, il Bari che non dispone di un centro sportivo dove portare tutta la squadra per una quarantena cautelativa. Ciononostante, tramite la famiglia Vasile, sta sondando il reperimento di un albergo rispondente alle esigenze protocollari. Così come la società dei De Laurentiis si è già mossa per richiedere i tamponi a tappeto per gli accertamenti sierologici da effettuare a tutti i tesserati. L’unico problema potrebbe sorgere per la sanificazione degli ambienti del San Nicola in quanto si tratta di una struttura grandissima. A tal proposito l’idea è quella di limitarsi ad usare solo quegli ambienti indispensabili per gli allenamenti che verrebbero effettuati a porte chiuse così da igienizzare gli ambienti ogni tre giorni. Un ennesimo sforzo finanziario, questo, che la famiglia romana è pronta ad affrontare, così come ha affrontato le spese per far disporre ai giocatori le attrezzature per mantenersi in forma rimanendo a casa. Così che, se dalla politica dovessero arrivare segnali di ripresa delle attività, il Bari si metterebbe nelle condizioni di tornare in campo alla chiusura del lockdown del 4 maggio prossimo, così da poter disputare i playoff con quelle squadre in regola coi pagamenti, in quanto il sospetto è che qualche società possa aver eluso (o possa eludere) le regole economiche.

Massimo Longo

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