Principale Attualità & Cronaca Denuncia Acop onlus al governo Conte

Denuncia Acop onlus al governo Conte

di Adriana Domeniconi

MATERA – L’Italia è il più bel Paese del Mondo e gli Italiani sono un popolo meraviglioso. Un popolo che sta reagendo in modo eccezionale in questo frangente di “pandemia” che ha registrato tantissime vittime. Vittime, sacrificate, in nome di un atteggiamento superficiale ed incosciente perpetrato da un governo che ha attuato ed opera una mala gestio. L’attore principale di questa tragedia che si è manifestata e si sta palesando in questo periodo nefasto è il nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Gli altri componenti della “sacra istituzione” facenti parte del governo sono delle comparse a cui è stato affidato un ruolo, e, ciascuno di loro interpreta la sua parte, e, devo riconoscere, che recitano con dovizia d’intenti e con dedizione al loro personaggio. Se si impegnassero così per il bene degli Italiani, potremmo esserne orgogliosi.

Uno, nessuno e centomila ecco l’identikit e la descrizione esatta e puntuale del nostro protagonista principale che ha tirato e tira le fila come un bravo burattinaio di tutta la trama di questa triste “realtà” che stiamo vivendo. E di questa brutta pagina che andrà a tessere e ad arricchire la nostra storia, non se ne conosce ancora il finale, ma purtroppo l’Italiano colto e colui che sa vedere e guardare oltre i bei discorsi infiocchettati ed oltre le argomentazioni fallaci e menzognere del nostro Giuseppe Conte, è in grado di prevedere e di percepire l’epilogo di questa narrazione vissuta realmente in prima persona da tutti gli Italiani che non sarà, purtroppo, un lieto fine e non vedrà situazioni rosee. Gli anni che seguiranno questa calamità saranno anni bui, anche purtroppo dal punto di vista economico, e prima che una luce nuova ed una energia vitale si profilerà all’orizzonte e davanti ad i nostri occhi passerà molto tempo.

Come il protagonista del celebre romanzo Uno nessuno e centomila: Vitangelo, alias Conte scopre di non conoscersi, di non essere una persona, di indossare centomila maschere, una per ogni persona che conosce ed interpreta ed una anche per se stesso. Come, Vitangelo, il nostro “Giuseppi” è uno, è tanti e allo stesso tempo è nessuno. Ed ecco che in questo quadro introspettivo interviene la follia, unica via di scampo dalla tragicità e dalla paradossalità della vita.

La follia che deriva dalla consapevolezza, dal pensiero, che lo porta a convincersi delle proprie teorie e a voler sfidare quel mondo dalle centomila apparenze nel quale si sente imprigionato nella gabbia dorata che si è creato. Come Vitangelo, l’immagine che trapela di Conte è quella che si palesa nello scoprirsi un estraneo a sé stesso, egli, infatti, non è quello che gli altri vedono in lui. Sembra quasi dagli atteggiamenti che mette in atto che egli stesso non sappia chi sia lui veramente. Si nasconde dietro una maschera da persona perbene, pacata, semplice, colto, capace, ma il riflesso dell’immagine che rimanda, se per caso si guardasse in modo analitico allo specchio, non è assolutamente quella! Il ritratto che ne risulta è quello di un uomo incapace di ottemperare allo svolgimento delle sue delicate funzioni e dagli atteggiamenti ed azioni subdole e nefaste che, però, riesce a far evidenziare, solo ad alcuni che non sanno captare le Sue vere intenzioni, come eque e giuste. 

Dobbiamo rilevare che la Sua responsabilità durante questa calamità che ci è caduta dal cielo è enorme; infatti l’accusa che gli si ascrive è quella di presunti ritardi nella macchina preventiva cioè nell’aver sottovalutato l’emergenza “coronavirus” non chiudendo subito, dopo il 31 gennaio 2020 tutti gli ingressi di accesso; infatti con delibera del 31 gennaio 2020, in G.U. Serie Generale , n. 26 del 01 febbraio 2020 (http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=72835)  il Consiglio dei Ministri ha dichiarava  lo stato di emergenza  nazionale per  sei mesi in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

Tuttavia a tale dichiarazione di emergenza, non seguivano adeguate misure di prevenzione della diffusione del virus in Italia, e il Premier Conte affermava di avere i tutti i mezzi idonei per affrontare e fronteggiare un eventuale contagio in Italia.

Poi successivamente al DPCM dell’8.03.2020, il Governo avrebbe dovuto impedire la circolazione e la fuga dalle cosiddette zone rosse alle zone d’Italia non interessate dal virus, pertanto il premier Giuseppe Conte e il Ministro dell’Interno devono ritenersi penalmente responsabili per la diffusione del virus in tutta Italia e dei decessi avvenuti nelle predette zone, nonchè della crisi economica che sta attanagliando l’Italia in questi giorni. Bene avrebbe fatto il Premier Conte e il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a chiudere la nuova zona rossa e a impedire la fuga di migliaia di persone verso le zone non colpite dal virus.

Migliaia di morti non possono essere sbeffeggiati dalla politica per salvare chi non ha fatto il suo dovere. L’immensa strage del coronavirus non può lasciare immaginare sacche di impunità per chi ha sbagliato. Infatti si fa riferimento all’articolo 438 del codice penale che recita così: “chiunque cagiona un epidemia mediante la diffusione di germi patogeni è punito con l’ergastolo.” Ed ancora il Consiglio esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che “paghiamo il fatto di non aver messo in quarantena da subito gli sbarcati dalla Cina. Abbiamo chiuso i voli una decisione che non ha base scientifica, e questo non ci ha permesso di tracciare gli arrivi, perché a quel punto si è potuto fare scalo ed arrivare da altre località”

Proprio per questo Nicola Lista, nella qualità di Presidente dell’Associazione dei Consumatori denominata A.CO.P. Onlus  ha presentato ufficialmente una denuncia alla Procura della Repubblica contro il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, contro il Ministro della Salute nella persona di Roberto Speranza, nonché contro il Ministro dell’Interno, nella persona di Luciana Lamorgese, e contro il Ministro degli Esteri,  nella persona di Luigi Di Maio, in quanto responsabili del delitto di epidemia da coronavirus su tutto il territorio nazionale, di cui all’art 438 del codice penale, secondo cui: “chiunque cagiona un’epidemia mediante la diffusione di germi patogeni è punito con l’ergastolo”, ovvero del reato di cui all’art 452 del codice penale, ossia sono responsabili del reato di strage  e pandemia colposa da coronavirus.

Si acclude la denuncia presentata da Nicola Lista

acop denuncia

Adriana Domeniconi

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.