Principale Politica Diritti & Lavoro Referendum taglio parlamentari: forse si vota in autunno per coronavirus

Referendum taglio parlamentari: forse si vota in autunno per coronavirus

Referendum taglio parlamentari: forse si vota in autunno per coronavirus

Sembra che per il referendum sul taglio dei parlamentari si dovrà aspettare ancora un bel po’. Il voto era previsto per il 29 marzo, ma molto probabilmente slitterà in autunno o appena dopo i mesi estivi. Manca ancora la conferma ufficiale da parte del Consiglio dei Ministri – attesa per stasera o al massimo per l’inizio della prossima settimana – ma sembra ormai chiaro che il referendum e tutte le altre elezioni dovranno aspettare. L’emergenza coronavirus ha cambiato radicalmente le priorità del Paese e al momento le modalità di svolgimento delle votazioni costituiscono un rischio di contagio.

Quello sul taglio dei parlamentari è un referendum molto atteso: se i sì superano i no, verrà confermato il taglio di 345 poltrone in Parlamento, di cui 115 in Senato e 230 alla Camera. Ecco la nuova composizione di Camera e Senato.

Oltre al rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari potrebbero slittare anche le elezioni regionali. La COVID-19 mette in standby molti aspetti della vita politica e istituzionale del Paese.

Referendum taglio dei parlamentari, slitta la data per coronavirus: forse si vota dopo in autunno

Il tanto atteso referendum sul taglio dei parlamentari slitta a data da destinarsi, probabilmente dopo i mesi estivi, quando si spera che l’emergenza coronavirus sarà solo un lontano ricordo. La decisione deve ancora essere confermata dal Governo, ma sembrerebbero esserci tutti i presupposti per una consistente proroga. Le scuole, dove generalmente si svolgono le votazioni, sono chiuse, e il numero dei contagiati dalla COVID-19 non accenna a diminuire, quindi è fondamentale per il bene del Paese evitare tutte le occasioni di aggregazione sociale, come appunto le votazioni. Inoltre il rinvio è necessario ad assicurare alle parti politiche di fare un’adeguata campagna informativa sui motivi del sì e del no, cosa che adesso è impossibile, dato che tutta l’attenzione mediatica è rivolta – giustamente- all’emergenza sanitaria in atto.

Questo il quesito referendario che verrà sottoposto agli elettori:

Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?

Il referendum sul taglio dei parlamentari è un referendum confermativo, previsto dall’articolo 138 della Costituzione, per il quale non è previsto il raggiungimento di nessun quorum particolare. Quindi se i sì superano i no il taglio dei parlamentari verrà confermato.

Taglio dei parlamentari, per cosa si vota?

I cittadini saranno chiamati ad esprimere il consenso verso la riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari, che ha modificato in maniera sostanziale l’assetto del Parlamento stabilito dagli articoli 56, 57 e 59 della Carta costituzionale.

La legge ormai approvata ha eliminato 345 poltrone totale in Parlamento, che adesso risulta composto da 200 senatori e 400 deputati, con un risparmio stimato di 100 milioni di euro all’anno.

Se i cittadini italiani dovessero esprimere un voto contrario alla riforma si tornerà alla situazione ex ante, ovvero 945 parlamentari totali, 630 deputati e 315 senatori.

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