Principale Economia & Finanza L’UE alla prova del virus

L’UE alla prova del virus

Editoriale

Canio Trione – Economista 

Il governo italiano è andato a Bruxelles con il cappello in mano e armato di grande ossequio per chiedere ai nostri amici europei se, vista la eccezionalità del contagio e il comune interesse a fermarlo, potessimo avere il consenso a contrarre un po’ di debito in più. Si badi bene non un debito che devono poi pagare loro, ma un nuovo debito nostro che dobbiamo pagare noi!! L’Europa ha detto di si ma non perché ci vogliono bene o perché è bene che così accada, ma perché era già previsto dai Trattati.

-Come mai il Governo italiano si è umiliato in questo modo? Non sapeva cosa prevedono i Trattati?

-Aumentare il debito è una soluzione o è un modo per distribuire i costi della epidemia anche sulle spalle dei nostri figli? Che razza di soluzione è questa che i Trattati prevedono e che il ostro sprovveduto governo “spera” di attuare?

-Se i Trattati già lo hanno previsto (e dobbiamo crederci visto che lo hanno dichiarato i mammasantissima di Bruxelles) dove sta il contributo europeo a questa emergenza? L’Europa così pronta a mandare aiuti per terremoti e inondazioni in ogni parte del mondo cosa pensa di dare a noi suoi partner e fondatori al fine di difendere il resto dell’Europa dal contagio?-L’economia certamente si inabisserà rendendo insostenibili bilanci privati e pubblici; cosa pensa l’Europa di fare per se e per tutti? Cosa prevedono i Trattati quando il “pensiero unico” fallisce miseramente? Prenderemo tutti uno stipendio dalla BCE con danari “nuovi”?

Mentre ci attardiamo con queste riflessioni la gente si avvede che l’Europa non è amica mai. Non ha altro volto che quello del notaio/poliziotto cavilloso e conservatore di un assetto cristallizzato in un Trattato del 1992 (ormai trenta anni fa) ispirato da idee che sono ritenute immortali ed insuperabili! Laddove da quel giorno ad oggi è accaduto veramente di tutto. E ancor peggio sta accadendo adesso.

Certamente non stiamo qui sostenendo che dalla Commissione mandino una manciata di miliardi magari freschi freschi di stampa… (semplicemente perché, si sa, l’elemosina non appaga mai il mendicante) ma vorremmo che da loro venga un drastico rilancio dell’economia di tutto il continente; rilancio non assistito da faraonici piani di spesa che non si attuano mai, ma cominciando dalle PMI che hanno un ruolo sociale di gran lunga maggiore delle grandi imprese.

Ma, possiamo starne certi, il contagio finirà, l’economia ne uscirà con molta fatica e tempo (forse) ma dall’Europa non verrà nulla contribuendo così a scavare ancora di più la fossa che separa la gente comune da Bruxelles.

Canio Trione

redazione@corrierepl.it

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