Principale Ambiente, Natura & Salute Alla Materit di Ferrandina l’amianto “cadeva come fiocchi di neve al sole”

Alla Materit di Ferrandina l’amianto “cadeva come fiocchi di neve al sole”

 

Il 24 febbraio 2020, dopo le udienze preliminari con l’accoglimento delle parti civili costituitesi, tra cui l’AIEA e Medicina Democratica, si è tenuta la prima udienza istruttoria del processo penale contro i dirigenti della ex Materit di Ferrandina Scalo -MT, con l’audizione dei primi testimoni, tutti ex operai della fabbrica affetti da malattie professionali. La prossima udienza si terrà il 23 marzo, per l’escussione di altri testi.

Si rammenta che nel 2013 il sito è stato riconosciuto SIN, sito di interesse nazionale, dal Ministero dell’Ambiente.

AD oltre 30anni dalla chiusura effettuata dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (a causa della mancanza di una discarica autorizzata per lo smaltimento di propri rifiuti) è tuttora una fonte potenziale di rischio e costituisce un pericolo grave per salute pubblica e l’ambiente; si attende l’inizio della bonifica.

Di seguito si riportano comunicati emessi da emittenti locali e nazionali ed articoli relativi alle iniziative in corso.

Buongiorno Regione Basilicata

In diretta da Ferrandina Scalo  

https://www.rainews.it/tgr/basilicata/notiziari/index.html?/tgr/video/2020/02/ContentItem-6221a5c5-551a-42e6-89af-56f02846aaa7.html 

80 tonnellate di amianto a Ferrandina: ecco le ultime novità

 https://www.materanews.net/80-tonnellate-di-amianto-a-ferrandina-ecco-le-ultime-novita/

 21 Febbraio 2020

“Erano anni che questi sacchi erano depositati in quest’area ed erano anni che nessuno aveva fatto nulla. È un problema che si è affrontato e si è risolto”.

Queste le parole dell’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa, che nel pomeriggio ha effettuato un sopralluogo in contrada Finocchio, a Ferrandina, per verificare le attività di messa in sicurezza dei sacchi di amianto abbandonati da oltre vent’anni, nel terreno a ridosso della strada statale Basentana.

I lavori di bonifica, le modalità di rimozione, trasporto e smaltimento dei 97 big bags di rifiuti contenenti amianto, sono stati illustrati all’assessore Rosa, giunto sul posto insieme al consigliere regionale Giovanni Vizziello, da Claudio Casella, responsabile della Fibroservice che è aggiudicata i lavori.

Al sopralluogo erano presenti il sindaco di Ferrandina, Gennaro Martoccia, e l’assessore comunale all’Ambiente, Maria Murante.

Ha ricordato l’assessore regionale all’Ambiente:

“Per consentire la rimozione dei sacchi non sono serviti neanche tanti denari.

Molte volte la mancanza di denari è un alibi per non fare.

Le soluzioni ai problemi si ottengono se c’è la volontà di volerli risolvere. L’ambiente e la salute dei cittadini prima di tutto”.

Tra amianto compatto e amianto friabile, sono circa 80 le tonnellate che la ditta specializzata conta di dover smaltire.

Molti i big bags con segni di lacerazioni evidenti, dovuti alla lunga esposizione alle intemperie e anche ad un recente incendio di origine ignota.

Accanto alla rimozione dei sacchi, la cui pericolosità era stata certificata da una relazione dell’Ispra al Ministero dell’Ambiente, Fibroservice provvederà anche al campionamento all’interno anche nel sottosuolo per verificare l’eventuale contaminazione da fibre da amianto negli strati sottostanti il materiale pericoloso.

Tutto, insomma, come hanno potuto verificare di persona l’assessore Rosa e il consigliere regionale Vizziello, procede secondo quanto previsto dal progetto di bonifica e messa in sicurezza dell’area presentato dal Comune di Ferrandina e finanziato dalla Regione Basilicata.

Ha commentato, visibilmente soddisfatto, il consigliere Giovanni Vizziello:

“Questa è una bonifica fortemente voluta e finalmente arrivata, dopo decenni di assenza anche della politica.

I problemi ambientali rappresentano una priorità e la prima mission per un classe politica che abbia il senso della responsabilità.

Oggi partiamo da questo sito, ma il programma ha un respiro più ampio.

La prossima tappa è la Materit”.

E a proposito della fabbrica dei veleni che da decenni attende la bonifica e la rimozione degli 800 sacchi di polvere d’amianto che mettono a rischio la salute dei cittadini e dei lavoratori delle aziende circostanti, l’assessore Gianni Rosa rassicura:

“È una questione che stiamo affrontando di petto.

Ieri siamo stati al Ministero dell’Ambiente, a Roma.

Abbiamo smosso le acque.

È stato sottoscritto un crono programma che ci impegniamo a rispettare.

È importante partire col cantiere e avviare a soluzione un problema ambientale e di salute pubblica che da troppi anni attende di essere avviato a soluzione”.

Amianto. Ora i sacchi, poi la Materit e la Valbasento…

Franco Martina — 21 febbraio 2020

https://giornalemio.it/ambiente/amianto-ora-i-sacchi-poi-la-materit-e-la-valbasento/ 

Finalmente un po’ di Rosa…in Valbasento per cominciare a bonificare un’area, contrassegnata da stoccaggi, sversamenti e abbandoni di rifiuti di vario tipo, provenienti in prevalenza da quella filiera di industrie chimiche che ha procurato temporanea ricchezza e poi lasciato degrado, inquinamento, malattie e decessi monitorato da Aiea. L’avvio del cantiere nel territorio di Ferrandina per rimuovere i 97 grandi sacchi (big bags) contenenti amianto è senz’altro un passo avanti. Ma si attendono azioni concrete, con risorse e procedure di appalto, per bonificare non solo quanto è stoccato nei capannoni della ex Materit ma anche sotto, intorno nella “desert valley” come è stata ribattezzata la Valbasento, vuoi per la chiusura di vari impianti e vuoi per gli effetti procurati da inquinamento e degrado che unisce- non dimentichiamolo – questa area a quella di Tito. Il sopralluogo dell’assessore regionale all’ambiente Gianni Rosa e del consigliere regionale Giovanni Vizziello, che hanno incontrato gli amministratori di Ferrandina, è un segnale di attenzione. Ma attendiamo concretezza su tempi e procedure, spesso “elastici” che alla fine hanno lasciato le cose come stanno. Tanto più che stante cosi la situazione quelle aree, con le dovute eccezioni, non sono appetibili se non “a macchia di leopardo” come è il versante della Zes lucana. Se le infrastrutture continuano a restare al palo è anche per questo e il percorso di fusione sui Consorzi industriali- a vantaggio di quello di Potenza, che ha un bilancio in rosso datato- non ci sembra funzionale. Del resto il silenzio “trasversale” che accompagna quella operazione, soprattutto da parte materana, ne è una conferma.

Amianto a Ferrandina, assessore regionale Gianni Rosa: problema affrontato e risolto. Sopralluogo dell’assessore per verificare le attività di messa in sicurezza dei sacchi di amianto abbandonati da oltre vent’anni, nel terreno a ridosso della strada statale Basentana.

“Erano anni che questi sacchi erano depositati in quest’area ed erano anni che nessuno aveva fatto nulla. E’ un problema che si è affrontato e si è risolto”. Queste le parole dell’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa, che nel pomeriggio, ha effettuato un sopralluogo in contrada Finocchio, a Ferrandina, per verificare le attività di messa in sicurezza dei sacchi di amianto abbandonati da oltre vent’anni, nel terreno a ridosso della strada statale Basentana. I lavori di bonifica, le modalità di rimozione, trasporto e smaltimento dei 97 big bags di rifiuti contenenti amianto sono stati illustrati con dovizia di particolari all’assessore Rosa, giunto sul posto insieme al consigliere regionale Giovanni Vizziello, da Claudio Casella, responsabile della Fibroservice che è aggiudicata i lavori. Al sopralluogo erano presenti il sindaco di Ferrandina, Gennaro Martoccia e l’assessore comunale all’Ambiente, Maria Murante.

“Per consentire la rimozione dei sacchi – ha ricordato l’assessore regionale all’Ambiente- Non sono serviti neanche tanti denari. Molte volte la mancanza di denari è un alibi per non fare.  Le soluzioni ai problemi si ottengono se c’è la volontà di volerli risolvere. L’ambiente e la salute dei cittadini prima di tutto”.      

Tra amianto compatto e amianto friabile sono circa 80 le tonnellate che la ditta specializzata conta di dover smaltire. Molti i big bags con segni di lacerazioni evidenti, dovuti alla lunga esposizione alle intemperie e anche ad un recente incendio di origine ignota. Accanto alla rimozione dei sacchi, la cui pericolosità era stata certificata da una relazione dell’Ispra al Ministero dell’Ambiente, Fibroservice provvederà anche al campionamento all’interno anche nel sottosuolo per verificare l’eventuale contaminazione da fibre da amianto negli strati sottostanti il materiale pericoloso. Tutto, insomma, come hanno potuto verificare di persona l’assessore Rosa e il consigliere regionale Vizziello, procede secondo quanto previsto dal progetto di bonifica e messa in sicurezza dell’area presentato dal Comune di Ferrandina e finanziato dalla Regione Basilicata.

“Questa è una bonifica fortemente voluta e finalmente arrivata, dopo decenni di assenza anche della politica- ha commentato, visibilmente soddisfatto il consigliere Giovanni Vizziello– I problemi ambientali rappresentano una priorità e la prima mission per un classe politica che abbia il senso della responsabilità. Oggi partiamo da questo sito, ma il programma ha un respiro più ampio. La prossima tappa è la Materit”.

E a proposito della fabbrica dei veleni che da decenni attende la bonifica e la rimozione degli 800 sacchi di polvere d’amianto che mettono a rischio la salute dei cittadini e dei lavoratori delle aziende circostanti, l’assessore Gianni Rosa rassicura: “E’ una questione che stiamo affrontando di petto. Ieri siamo stati al Ministero dell’Ambiente, a Roma. Abbiamo smosso le acque. E’ stato sottoscritto un crono programma che ci impegniamo a rispettare. E’ importante partire col cantiere e avviare a soluzione un problema ambientale e di salute pubblica che da troppi anni attende di essere avviato a soluzione”.

Ferrandina (Mt), il ministero dell’Ambiente: sacchi di amianto da rimuovere

 http://www.trmtv.it/home/cronaca/2020_02_16/225330.html?fbclid=IwAR1wLCcKUH5biAZg8HEWcUdhS0aGggNqAJyRASN0zzy1gD155kabc37cMdM

 Sono stati abbandonati da circa 30 anni sul territorio demaniale di Ferrandina, in provincia di Matera, alcuni sacchi contenenti amianto e devono essere rimossi con la massima urgenza.

Lo dispone, con una specifica richiesta formale indirizzata alla Regione Basilicata ed al Comune di Ferrandina, il ministero dell’Ambiente.

Richiesta che fa seguito alla relazione annuale consegnata il 23 gennaio scorso dall’Ispra, nella quale si certifica l’assoluta pericolosità dei sacchi, allo stato attuale lacerati in diversi punti e con una quasi certa polverizzazione dell’amianto stesso che si diffonde in atmosfera.
La Regione Basilicata, intanto, già il 24 ottobre 2019 approvava l’attesa delibera di giunta regionale con la quale si dava mandato a liquidare la somma di 120 mila euro, per un progetto presentato dal comune di Ferrandina, al fine di rimuovere i sacchi.

L’ente locale ha anche espletato la gara di appalto, ma con il 51,88% di ribasso, il che potrebbe rendere impraticabile l’intervento.

La bonifica stenta dunque a partire tanto che il ministero ha ritenuto necessario predisporre un sollecito.

Il caso dei sacchi di amianto resta comunque un mistero. Cosi come siano finiti in quel luogo ricadente nel Comune di Ferrandina e chi li abbia messi.

L’Associazione Italiana Esposti Amianto, sezione Valbasento ha subito preso posizione sul tema, non mancando di ricordare che “la tutela dell’ambiente equivale alla tutela della salute pubblica e dell’integrità di un territorio. L’intervento sia celere, vigili il Prefetto”, questo il monito dell’Associazione.

Antonello Lombardi

inserito in Ambiente e TerritorioCronaca il 16 Febbraio 2020

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