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L’Associazione Una stanza per un sorriso avvia campagna di prevenzione   per il 2020

Giovanni Mercadante

La rete della solidarietà 2020 partita con un meeting di grande risonanza. 

Una task force per prevenire le malattie tumorali che sono al centro della missione della Presidente dott.ssa Rosanna Galantucci dell’Associazione Una Stanza per un Sorriso. 

Una crociata partita dal basso col  coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori di 1. e 2. grado, in unione col capofila di rete prof. Biagio Clemente Preside del Liceo classico statale Cagnazzi di Altamura.

 dott.ssa Rosanna Galantucci – Presidente  Associazione Una Stanza per un Sorriso 

Al meeting tenuto  venerdì scorso 21 febbraio 2020 nella Sala del Multicinema Teatro Mangiatordi, presenti il prof. Antonio Ruggiero direttore dell’Oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma; la dott.ssa Rossana De Feudis, Psicologa, Psicoterapeuta ed esperta in “Psiconcologia”; Chiara Centioni, regista del cortometraggio “Sansone” realizzato da Rai Cinema;  il Cons. reg.  Enzo Colonna e l’Assessore comunale di Gravina in Puglia, dott.ssa Claudia Stimola.

Tra gli ospiti  il  Vice Comandante Ten. Col. Mario Morando, in rappresentanza del Comandante  Col. Giovanni Ventura del 7. Rgt. Bersaglieri; il dott. Michele Armienti già sindaco di Poggiorsini; il dott. Franco Nacucchi dell’Associazione 3P di Gravina In Puglia.

Prof. Antonio Ruggiero

Il Dirigente prof. Biagio Clemente ha tenuto a precisare che l’Associazione Una Stanza per un sorriso è al 4. anno della sua mission e i risultati raggiunti sono molto apprezzabili. Un pressing che si fa  sempre più evidente  nelle comunità territoriali con  il supporto di attività culturali collaterali.

                                 Preside prof. Biagio Clemente 

Il cortometraggio proposto dalla regista Chiara Centioni, seguito con molta attenzione dai giovani studenti, è stato dedicato ad una sua amica che aveva perso i capelli durante il trattamento chemio, sostituiti con quelli  finti, non proprio belli esteticamente.  La trama del film si ispira ad un bambino americano che si era fatto crescere i capelli fino a 25 centimetri per donarli ad un suo coetaneo affetto da un  tumore.

In questo filone si innesta  il progetto Sansone che raccoglie capelli per fare delle parrucche e donarle alla banca della solidarietà. Il Cons. reg.  Enzo Colonna a questo proposito ha dichiarato che ha seguito un iter burocratico presso la Regione Puglia per far approvare un contributo nella misura di 800 mila euro da spalmare in due anni. Il messaggio dei capelli vuol essere una carezza verso la fragilità.

Secondo un’indagine conoscitiva è stato fatto notare che il 7% della popolazione  giovanile non mangia né  frutta né verdura; quasi l’11% non mangia legumi. In una sana alimentazione questi prodotti sono il tema centrale per un corretto stile di vita.

Il prof. Antonio Ruggiero, direttore oncologico del Policlinico Gemelli di Roma, che ha ricevuto numerosi premi e attestazioni per la sua attività, ha affermato che il rischio tumore nel bambino deriva da numerose forme di patologie. Il rischio cresce soprattutto negli adulti in età matura, 50-60 anni, a seguito di mutazioni a cui è sottoposto il corpo.

Le patologie tumorali, ha continuato il prof. A. Ruggiero, si presentano su 4 aree: mammelle, prostata, retto-colon e linfatico.

Le cause di morte in età pediatrica  si registrano fino  14 anni, durante le  fasi dello sviluppo provocate da uno stile di vita sbagliato. I fattori sono tanti, ma non da addebitare principalmente a quelli ereditari; la predisposizione genetica è una piccola percentuale; mentre potrebbe essere una concausa, per esempio,  l’età avanzata di una mamma di mettere al mondo un bambino.

Altro fattore importante  da  non sottovalutare è l’inquinamento ambientale. Il bambino in età pediatrica esposto all’aria aperta, fortemente compromessa da agenti atmosferici inquinati, possono impattare di più sull’organismo; es. il benzene, i gas di scarico; alcune forme di leucemia; l’esposizione ai campi magnetici, tra cui il cellulare; le radiazioni solari ultravioletti sono pericolosi per i bambini nella fascia di età  11-16 anni.

Altri problemi sono i contaminanti chimici inorganici come l’arsenico, metallo pesante, la cui presenza è molto elevata in alcune regioni italiane (Toscana, Lazio, le Alpi) le cui acque nel sottosuolo sono ricche di questo minerale.

Allargando il focus non vanno dimenticate altre aree italiane fortemente compromesse, come la terra dei fuochi (Napoli) con  rifiuti incendiati; il caso dell’acciaieria a Taranto con i fumi che si disperdono nell’aria. Sono stati censiti 58 siti ad alta pericolosità, tra cui zone industriali e discariche.

Le diagnosi sono uno screening necessario negli adulti i cui campanelli d’allarme sono la  prostata e il colon-retto; mentre per i bambini le diagnosi sono già differenti perché i marcatori sono meno identificabili.

Piuttosto, i tumori ossei nei bambini sono molto frequenti; si manifestano con dolori che si accentuano nelle ore notturne. Una semplice radiografia può diagnosticare un campanello d’allarme.

                                  (photo Antonio Chiaromonte @)

La dott.ssa Rossana De Feudis ha invece parlato di carcinoma mammario, interazione mente-corpo e come concettualizzare la cura.

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