Ripensare la questione meridionale per il Mezzogiorno, la Puglia, il Salento
(Manni Editori)
Introduce l’incontro Annarita Corrado (Dirigente scolastica Liceo “Da Vinci”
“Il libro di Claudio Scamardella – ha dichiarato la prof.ssa Corrado – ci sollecita a riflettere sulle responsabilità che abbiamo come classi dirigenti e come intellettuali. Ci invita ad assumere un ruolo che già da tempo doveva essere nostro: elaborare un’idea forte che nasca dalla consapevolezza dei nostri ricordi e soprattutto dei nostri errori. Una nuova visione che sappia trasformare i cambiamenti in atto nello scenario globale in opportunità da cogliere. Affidando al Sud il ruolo di motore di un nuovo sviluppo e di un nuovo ruolo strategico da giocare.”
Il libro
Con la fine della Guerra fredda, la globalizzazione e la società digitale il Sud perde tutte le rendite di posizione territoriale che avevano garantito, fino a trent’anni fa, protezioni, aiuti e sostegni.
Ma il meridionalismo non aggiorna la sua cassetta degli attrezzi, classi dirigenti ed élite intellettuali anziché produrre nuove idee si adagiano nella retorica dell’inganno e dell’abbandono, rifugiandosi nella sterile litania della “colpa degli altri” e nel rivendicazionismo lamentoso. Fino all’emergere di un sudismo impastato di nostalgie borboniche.
Trent’anni persi a rincorrere il Nord. E trent’anni di opportunità sprecate.
Ora il cerchio si chiude: il partito nato per punire il “banditismo dei meridionali” conquista voti e consensi anche al Sud, le popolazioni del Mezzogiorno si consegnano (si arrendono?) a chi le aveva insultate e additate come “zavorra del Paese”.
In questo quadro la Puglia rappresenta un “caso”, con i ritardi infrastrutturali, gli indicatori socioeconomici negativi, il contrasto tra immagine e sostanza. Il suo governo prende la china del movimentismo immobilista producendo danni sul territorio, come accade per la xylella, il gasdotto Tap e l’llva. La primavera pugliese è durata un soffio, lasciando molte contraddizioni.
Un “caso” è anche il Salento: terra in cammino, laboratorio di ciò che il Sud può essere o diventare se il meridionalismo “di pensiero” torna a prevalere su quello “di potere”, puntando su vocazione mediterranea e federalismo municipalista.
È con il protagonismo dei territori che il Sud può riprendere il destino nelle proprie mani e rimettersi in marcia.
L’autore
Claudio Scamardella, napoletano di Bacoli, da trentacinque anni è giornalista in due terre simbolo del Meridione, la Campania e la Puglia, in due città osservatorio privilegiato, Napoli e Lecce.
Ha lavorato al “Mattino” fino al 2008, come redattore capo, responsabile della cronaca di Napoli e del dorso regionale. Dal 2009 è direttore del “Nuovo Quotidiano di Puglia”.
Ha pubblicato un libro intervista con Aldo Masullo, Napoli siccome immobile (Guida 2008).