Come al solito c’è chi, tra i partiti di governo e di opposizione, sostiene di aver diminuito le tasse e chi, invece no, che le tasse le hanno aumentate.
I cittadini ormai non credono più né agli uni né agli altri.
Hanno capito che gli annunci sulle tasse (tipo: “le tasse locali sostituiscono le tasse nazionali”) somigliano molto al gioco delle tre carte. Puzzano, cioè, d’imbroglio!
C’è chi vince sempre, ed è il biscazziere, ovvero l’erario, e chi, illudendosi di vincere qualche volta, in realtà perde tutte le volte, ovvero il piccolo contribuente sempre più tartassato.
E se qualcuno di questi non paga, nessun problema. Si aumentano le tasse a chi le paga già. Non è solo una generica, quanto banale, constatazione di finanza pubblica. La normativa che regolamenta la TARI lo prevede esplicitamente: una parte della TARI, che i più pagano, copre quella non pagata da altri.
Si badi bene: chi non paga le tasse quasi mai è chi non può pagarle, perché non ce la fa. Certo, ci sono aziende che a fine mese sono costrette a scegliere se pagare gli stipendi o l’F24. Ma moltissimi, troppi, sono i furbi fra imprenditori e lavoratori autonomi.
E guarda caso, costoro sono i più attrezzati per contrastare le pretese del fisco che, troppo spesso, si atteggia a forte con i deboli e debole con i forti.
La sensazione, sgradevole, è che ci sia scarso rispetto per chi vuole adempiere al proprio dovere e molta benevolenza per chi preferisce l’opzione evasione / elusione. Evade chi pur dovendolo fare non paga e non denunzia il proprio reddito, elude chi aggira la legislazione e riesce così ad evitare di pagare.
La si avverte soprattutto a livello locale, ove le amministrazioni non hanno ancora capito che il loro stesso finanziamento è profondamente cambiato; infatti le strutture relative poggiano esclusivamente sulla buona volontà, e non di rado sulla competenza, di funzionari ed operatori in genere, a loro volta, assai poco rispettati e supportati.
Nel frattempo la classe politica discute, senza neppure sapere di cosa si discute.
Paolo Marra
Gianvito Pugliese