Principale Arte, Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli Teatro Kismet raddoppia: 400 posti a disposizione degli spettatori

Teatro Kismet raddoppia: 400 posti a disposizione degli spettatori

Le anticipazioni sulla stagione di prosa 2019/2020. Anteprime pugliesi con Emma Dante, Antonio Rezza e Mimmo Borrelli

Un teatro più ampio e una programmazione capace di avvicinare un pubblico sempre più vario. Con la presentazione della Stagione 2019/2020 del Teatro Kismet di Bari, il TRIC – Teatri di Bari offrirà al pubblico anche uno spazio più confortevole, dopo i lavori di rinnovamento del foyer realizzati lo scorso anno.  La sala si trasforma, passando così da 200 a 400 posti a disposizione degli spettatori. Un progetto che sta per diventare realtà, ora che i lavori all’interno della struttura in via San Giorgio Martire volgono al termine.

La presentazione della stagione 2019/2020

Si rinnovano gli spazi, ma anche l’offerta degli spettacoli: il calendario della Stagione di prosa pomeridiana e serale 2019/2020 del Teatro Kismet, curato da Teresa Ludovico, sarà presentato ufficialmente alla stampa in un incontro in programmazione nelle prossime settimane, in attesa della riapertura. Come sempre, un cartellone di alta caratura, capace di incontrare i gusti più disparati e arricchito di spettacoli presentati in anteprima in Puglia.

Tra questi, in attesa della riapertura, possiamo citare ad esempio Misericordia, opera prodotta dal Piccolo Teatro di Milano con la regia di Emma Dante, una storia che indaga la fragilità e la miseria delle donne, ma anche la loro forza, attraverso l’occhio delle tre protagoniste. Anteprima pugliese anche per Bahamut, scritto e diretto da Antonio Rezza; una produzione RezzaMastrella. Un dialogo a più voci che si alternano sullo spazio scenico fino all’arrivo di Bahamut, l’essere supremo, protagonista di un’apparizione fugace che poi lascia spazio nuovamente all’umanità, con tutte le sue imperfezioni. In cartellone anche La Cupa – Fabbula di un omo che divinne un albero, prodotto da Teatro Stabile di Napoli. Spettacolo che, come ricorda l’autore Mimmo Borrelli, “racconta una deriva e apre la Trinità della terra, pianeta che viene risucchiato nel vuoto delle coscienze e della memoria del nostro tempo”.

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