La politica nazionale è divenuta una commedia. Una sorta di rappresentazione che ci tiene col fiato sospeso su questioni tutte importanti. Manca quella coerenza di buon governo che non è sfuggita a nessuno. Ci sono in gioco i destini del Paese. Non solo sotto il profilo politico, ma anche economico. Lo abbiamo capito: nel “sistema” politico italiano le decisioni non sono mai chiare. Dato che il nostro Parlamento bicamerale è perfetto, l’Assemblea non è nella posizione di decidere in modo”indipendente”. L’hanno afferrato tutti, ma si preferisce dare “colore” a una situazione indefinibile.
A questo punto, c’è da essere chiari. Non tanto per una sorta d’“alleanza”, ma per una “cobelligeranza” che potrebbe portare danni; anche se col tempo. Non è più possibile esitare. Pensare una cosa e proporne un’altra. O sulla riva “bianca” o su quella “nera”. Non ci sono scelte. L’importante è che si prendano delle decisioni logiche per andare avanti. Posizione che questo Esecutivo di Centro/Sinistra non ha ancora ben delimitato.
Se fare politica significa interessarsi ai problemi degli altri, si faccia. Col convincimento d’essere nel giusto. Non sappiamo, né prevediamo, se l’alleanza Zingaretti/Di Maio durerà per molto. L’importante è verificarne i primi risultati con la manovra finanziaria 2020. La politica, nonostante tanti cattivi esempi, è, e resta, una realtà obiettivamente seria. Da affrontare con capacità e coerenza. Non ci sono altre opportunità: o si è “a favore” o si è “a sfavore”. Gli impegni per il futuro nazionale non possono restare solo appannaggio di un Esecutivo di compromesso.
Giorgio Brignola