Principale Ambiente, Natura & Salute Dal Piave all’Arno, i fiumi fanno paura

Dal Piave all’Arno, i fiumi fanno paura

Sgomberi, evacuazioni e chiusure di scuole e uffici nelle ultime ore e fino a tutta la giornata di lunedì per il maltempo che causa ondate di piena dei corsi d’acqua

 
La piena dell’Arno nel 2014

Dal Piave all’Arno, preoccupano i fiumi dell’Italia centro-settentrionale. Ondate di piena hanno costretto a sgomberi e chiusure di negozi e uffici che si estenderanno fino a domani.

Nella zona del basso Piave i sindaci hanno disposto ordinanze di sgombero delle zone golenali dopo che il Brenta ha superato il livello di guardia a Bassano. Le piene dei fiumi transiteranno in serata e nella notte nei tratti terminali. La quota neve si rialzata sulle Prealpi e sulle Dolomiti meridionali da 900-1.200 a 1.800 metri. Ancora massima attenzione per il rischio valanghe nei Comuni dell’Alto Agordino.

E’ allarme lungo il bacino dell’Arno, che le forti piogge di questi giorni hanno gonfiato al punto da spingere le autorità locali a sgomberi e chiusure di scuole e uffici. Nella Sala operativa della protezione regionale della Toscana c’è “massima attenzione” all’andamento della piena del fiume. Il sistema delle dighe, assicura la Regione Toscana, “ha regolarmente funzionato, secondo quanto previsto dalle procedure e dalle normative”. Gli scarichi degli invasi di Levane La Penna si sono quindi svolti secondo quanto previsto, sulla base dei rilievi e delle registrazioni dei livelli delle acque rilevati dalla rete idrometrica regionale.

Ma nel Fiorentino, nel Grossetano e nel Pisano, le autorità sono corse ai ripari ordinando di limitare al massimo gli spostamenti, anche lunedì. 

Per questo resteranno chiuse tutte le scuole nei comuni attraversati dall’Arno, mentre negli altri saranno chiusi solo gli istituti superiori. Gli abitati interessati sono:  Montelupo Fiorentino, Empoli, Cerreto Guidi, Capraia e Limite, Vinci, Fucecchio

Scuole e asili di ogni ordine e grado chiusi anche nel comune di Pisa, così, dalle 18.30 di domenica fino alle 12 di lunedì, anche gli esercizi commerciali e gli edifici pubblici. I lungarni della città sono già chiusi dalla mattina e sulle spallette. “La situazione è sotto controllo” spiega il sindaco Michele Conti “ma vogliamo che ci sia meno gente possibile in giro in città. Stiamo concordando chiusure anche con Università, Scuola Normale e Scuola Sant’Anna”. 

Scuole di ogni ordine e grado chiuse in tutto il territorio di Manciano, uno dei comuni del Grossetano più colpiti dal maltempo. Analogo provvedimento è stato preso dai comuni di Grosseto e Orbetello.

Il sindaco di San Miniato, Simone Giglioli, ha annunciato la chiusura del ponte San Donato che collega San Miniato a Santa Croce e di quello tra Isola e Marcigliana, che collega San Miniato a Empoli. Aperte anche le casse di esondazione sul bacino di Roffia. 

Il maltempo ha creato non pochi problemi anche nel Senese dove in seguito agli allagamenti 23 persone residenti nei Comuni di Sovicille e San Gimignano hanno dovuto lasciare le loro abitazioni, alcune portate via con un  elicottero dei Vigili del Fuoco.

A Siena città sono state allontanate da un albergo del centro storico 13 persone perché la struttura è stata dichiarata inagibile. Chiuse alcune strade nel capoluogo e molte anche della provincia a causa di allagamenti e smottamenti, soprattutto nella zona sud. Chiusi anche alcuni ponti.

La piena del fiume Cecina ha travolto la località di La Cinquantina, dove sono state evacuate in via precauzionale 516 persone. 

Situazione critica nell’intero bacino del Reno, che si estende in Emilia Romagna nelle province di Bologna, Ravenna e Ferrara. Permane lo stato di allerta rosso, che non esclude rischi di esondazioni. Il fiume Reno sta raggiungendo il colmo di piena a Casalecchio (prevista un’altezza di 2 metri e 20) e arriverà nel tardo pomeriggio/sera a Cento (Ferrara).

Aperto l’impianto del cavo napoleonico per contenere parte della piena del Reno. La piena defluirà nelle prossime 48 ore verso il Ferrarese. I fiumi SamoggiaIdice e Sillaro hanno raggiunto il livello 3. Si registrano al momento allagamenti più contenuti ma diffusi.

A Medicina i tecnici sono al lavoro per un fontanazzo sul torrente Quaderna. Criticità anche a Bentivoglio e Budrio, in località Fossatone, per allagamenti che interessano la trasversale di pianura, strada SP3 e il dissesto nell’argine destro in corrispondenza del ponte della ferrovia.

Nel Modenese le forti precipitazioni hanno fatto innalzare il livello dei fiumi e creato allagamenti in pianura e nella fascia collinare; smottamenti hanno causato la chiusura di alcune strade provinciali in Appennino, dove i tecnici delle aziende di luce e gas sono al lavoro per riattivare oltre 10 mila utenze private isolate per le nevicate e i forti venti. 

I bacini romagnoli sono in codice arancione, ma non si registrano al momento situazioni di esondazione. Sulla costa i tecnici della Protezione civile regionale sono al lavoro per interventi  sui litorali ferrarese e ravennate. Nel Forlivese si registrano i colmi dei fiumi Ronco e Montone e uno smottamento a Santa Sofia che interessa alcune abitazioni.

Preoccupazione più contenuta nel Lazio, dove è stato emesso un bollettino di criticità codice giallo per il maltempo nei Bacini Costieri Nord, Bacino Medio Tevere, Appennino di Rieti, Roma, Aniene, Bacini Costieri Sud e Bacino del Liri. Si segnalano una frana in via Fontana Secca, nella frazione di Cesano, e problemi nel litorale laziale, soprattutto a Civitavecchia e a Fiumicino. Alberi sulla carreggiata anche ai Castelli Romani, ad Albano, Nemi e Ciampino. Nel centro della Capitale, nelle zone di Monteverde ed Eur, si registrano alberi abbattuti, pali pericolanti e molte strade allagate. 

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