Principale Arte, Cultura & Società Il comandamento mancante nel Decalogo

Il comandamento mancante nel Decalogo

«Nella Bibbia non esiste nessuna condanna chiara, esplicita, contro coloro che maltrattano i bambini. In Efesini 6,4 si legge: “E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore”. Il Salmo 127:3 recita: “Ecco, i figli sono un’eredità che viene dall’Eterno; il frutto del grembo è un premio”.Tutto qua. Nella Bibbia non esiste neppure il peccato della pedofilia. Altra dimenticanza di Dio? Ancora oggi il termine “pedofilia” non compare nel Catechismo. Ancora oggi evidentemente i bambini non contano abbastanza».

Sono le ultime righe di un articolo in cui osservavo che nel Decalogo, mentre è presente il comandamento ai figli di onorare i genitori, è mancante il comandamento ai genitori di rispettare i figli. Una lettrice, però, mi scrive: “Io penso che il comandamento di rispettare i figli sia implicito nel quarto”. Ma non è così. Nella mentalità del tempo i bambini contavano meno delle donne. Se la moglie era considerata un bene del marito, tra gli altri beni, casa, asino, bue, i figli ancor più erano proprietà del capo famiglia. “Egli poteva disporne a piacimento. Aveva il diritto, se ve ne fosse stato bisogno, di venderli come schiavi. Se commettevano una colpa grave, egli poteva condannarli a morte. Nel corso dei secoli questi principi terribili si erano andati attenuando. Così, assai presto, era stato stabilito che il padre avrebbe esercitato il diritto di vita e di morte soltanto sotto il controllo degli Anziani” (Daniel – Rops, La vita quotidiana in Palestina al tempo di Gesù, pag. 145).  

Gesù mostrò di avere a cuore i bambini, ma sebbene ne avesse avuta l’occasione, neppure lui pronunciò una condanna esplicita contro coloro che i bambini li maltrattano. Molti, credenti e non credenti, fanno confusione e fraintendono le parole di Gesù: “Ma se uno sarà di scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola asinaria e sia precipitato nel fondo del mare” (Mt 18,6). I piccoli di cui parla Gesù, non sono i bambini, bensì i suoi seguaci, semplici come bambini e quindi esposti al pericolo d’essere allontanati dalla fede.

Renato Pierri

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