![Lanteri Sasso P. Caveoso](https://www.corrierepl.it/newspl/wp-content/uploads/2019/10/Lanteri-Sasso-P.-Caveoso.jpg)
Omaggio a Leonardo da Vinci per il 500esimo anniversario dalla sua scomparsa
Giovanni Mercadante
Foto- M° Alberto Lanteri
La Città dei Sassi ospita dal 3 ottobre fino al 3 novembre 2019 un’interessante mostra dell’artista torinese Alberto Lanteri, assiduo frequentatore della Capitale della Cultura Europea.
Un omaggio al genio italiano Leonardo da Vinci scomparso 500 anni fa ad Amboise in Francia. Curatore della rassegna pittorica è l’altamurano Francesco Fiore, figura molto nota negli ambienti culturali per il suo impegno alla salvaguardia e alla fruizione dei siti paleontologici dell’Uomo arcaico e della cava dei dinosauri di Altamura; quest’ultimo aperto per una breve visita il 17 e 19 ottobre 2019.
Le opere di A. Lanteri hanno trovato, grazie a F. Fiore, un suggestivo luogo antropologico dove il passato tende la mano al fascino dell’arte moderna, nella cui dimensione si celebra una delle figure più importanti del Rinascimento italiano: Leonardo da Vinci.
Questo lavoro viene proposto appunto da Alberto Lanteri, dotato di raffinata sensibilità artistica. Sono molte le città italiane che in questi mesi stanno festeggiando il nostro genio, tra cui Milano, Fano, Parma, Perugia, Napoli. Non poteva non mancare Matera, come Capitale della cultura europea, a cui praticamente si è offerto A. Lanteri.
“Leonardo, nei Sassi” è un progetto d’arte promosso in partnership tra Movimento culturale ORA, l’Associazione culturale “GAUDIUM” e Sant’Angelo Luxury Resort, situato a pochi passi da Piazza San Pietro Caveoso, sotto lo sperone dell’antica muraglia.
La mostra è stata inaugurata alla presenza del Maestro Alberto Lanteri, dal Presidente della Fondazione Matera_Basilicata 2019 Salvatore Adduce, dal Presidente della Fondazione Sassi Vincenzo Santochirico, da Nicola Ruscigno titolare del Sant’Angelo Luxury Resort e dall’anzidetto Direttore artistico della rassegna Francesco Fiore.
E’ superfluo aggiungere che gli ambienti della mostra offrono una suggestiva visione di quel mondo arcaico, di cui Matera ne è depositaria.
Le splendide opere sono presentate all’interno del Sant’Angelo Luxury Resort che si sviluppa su più livelli; piano interrato, piano terra, piano rialzato, i cui ambienti sono tra l’altro dislocati in una specie di albergo diffuso, perché accorpa più strutture. Il fascino del piano interrato è spettacolare per le numerose nicchie presenti alle pareti, tra cui un incavo a forma d’uovo, probabilmente utilizzato in passato come giaciglio per lo stalliere addetto alla cura degli animali, e per le maschere antropomorfe scolpite nel tufo rappresentanti il toro, il lupo, l’ariete, il delfino.
La splendida Ferronière
Le opere dell’artista torinese sono un trionfo al genio leonardesco, in chiave moderna, viste secondo la sua interpretazione. La figura della splendida “Ferronière” è impreziosita da stilemi che ne fanno un’opera unica: un copricapo a cuffia abbellito da rubini; un collier con una perla a goccia; un abito scollato riccamente guarnito di stoffe preziose rosse, verdi e viola, al cui vertice il tocco dell’autore è rappresentato dalla piuma d’oro che si traduce come una sua inconfondibile firma.
Ancora una Gioconda, sempre in versione moderna, con simboli misterici che richiamano senza dubbio il peccato originale: una mela morsicata, a cui si aggiunge un altro simbolo allusivo sotto il ventre: l’ingresso della chiave.
La Gioconda con la mela morsicata
Non mancano ovviamente rappresentazioni di altre opere famose dove in un angolo si nasconde la figura di Leonardo; oppure la Gioconda reale, dal cui velo traspare la giovane figura di Elisabetta II d’Inghilterra con suo cagnolino di razza Gorgi.
Inoltre, due trittici su legno nobilitato presentano immagini dai colori caldi, (il volto; l’insolita Gioconda di profilo) interpretati nell’inconfondibile stile, dove la piuma d’oro, il rubino, lo zaffiro, le penne smeraldo del pavone sono la simbologia dominante.
La Gioconda reale, alias Elisabetta d’Inghilterra II
Altro omaggio a Leonardo è la figura di Salaino, il giovane amante di Leonardo, immaginato da A. Lanteri, mai eseguito dal genio fiorentino, e forse sparito dal suo ricco patrimonio documentale.
Salaino,il giovane amante di Leonardo da Vinci
Insomma, Lanteri interpreta a modo suo Leonardo da Vinci, attraverso cui propone una nuova sperimentazione artistica. Le opere leonardesche sono traslate nel mondo “lanteriano” con un nuovo linguaggio e con una nuova simbologia a marcarne la personalizzazione.
Predominano le tinte naturali mediante l’impasto fatto di coccinelle sudamericane che non si trovano più da oltre mezzo secolo, utilizzate da Leonardo da Vinci, ma riproposte da A. Lanteri.