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Un diritto da aggiornare

Nonostante il caos politico italiano e le “novità” dell’ultima ora, la Legge 459/2001 è sempre viva e vegeta. Apparentemente immutabile. Dato che la normativa c’è, siamo concordi nel rispettarla e farla rispettare. Ma è anche lapalissiano che non ne concordiamo più il costrutto e, dopo circa diciotto anni dal suo varo, riteniamo che sia possibile renderla migliore. Come? Modificandola. Del resto, il provvedimento potrebbe far parte del progetto di riforma di una nuova legge elettorale al posto del “Rosatellum”. Dato che, da oltre sessant’anni, curiamo l’informazione diretta ai Connazionali all’estero, ci siamo meravigliati, non poco, che proprio da oltre frontiera non si sia ancora palesata una linea di pensiero atta a migliorare la Legge 459/2001.

Di conseguenza non ci sentiamo di condividere un sistema che è superato dai tempi e dalle opportunità. Il diritto di voto è inalienabile. Tuttavia, potrebbe essere migliorato attraverso l’introduzione di una normativa che riconosca nuovo valore alla rappresentatività italiana all’estero. Intanto, sarebbe auspicabile abolire il voto per posta. I Candidati al Parlamento potrebbero essere parte di una “Circoscrizione di Voto”. Valida anche per Candidati residenti all’estero.

 Solo così, infatti, si potrebbero trattare le poliedriche sfaccettature di una politica che non è, da parecchio tempo, circoscritta al Bel Paese. Già siamo arrivati in ritardo al voto politico dai Paesi ospiti; non vediamo il motivo per non ottimizzare un’impalcatura che non offre più specifici motivi per essere mantenuta tale

Giorgio Brignola

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