Principale Ambiente, Natura & Salute Le fototrappole funzionano. Individuati 120  sporcaccioni

Le fototrappole funzionano. Individuati 120  sporcaccioni

Il Comm. Angelo Tragni e il Magg. Michele Maiullari in piena attività investigativa

Giovanni Mercadante

A breve il processo anche al piromane di via Cassano. Lotta senza quartiere dai vertici della Polizia locale contro sporcaccioni e piromani

Il lavoro della Polizia locale comincia a dare i propri frutti. La cittadinanza tira un sospiro di sollievo. La comunità altamurana non può essere accusata ingiustamente per colpa di alcuni delinquenti  che deturpano le campagne e i bordi della periferia abbandonando rifiuti ingombranti e buste di rifiuti domestici.

La loro viltà manifestata con atti deplorevoli non può rimanere impunita. Del resto la campagna di sensibilizzazione partita sia da parte della sindaca R. Melodia che dai cittadini sensibili al decoro del territorio attraverso il tam-tam sui social network sta dando risultati positivi. Non è tutto perché resistono delle sacche, il cui oltraggio al buon senso non ha parole per esprimere tutto il disprezzo per le  vigliaccate che si consumano gratuitamente  nelle aree della Murgia. Uno scempio che non si  arresta. Un fenomeno tutto italiano, la cui libertà, nel segno della democrazia, è intesa come libertinaggio. Questo fenomeno deve cambiare registro.

La Murgia non può essere definita  terra dei fuochi, la cui immagine è  tristemente nota e rende l’idea nell’immaginario collettivo.

Il comunicato stampa  della Polizia locale diramato il  27 settembre 2019 a firma del Comm. Capo Angelo Tragni e dal Comandante Dirigente Ten. Col. Michele Maiullari rassicura che più di 30 fototrappole sono state installate  nelle periferie di Altamura ove si concentrano maggiormente gli abbandoni di rifiuti di ogni genere che stanno deturpando il paesaggio murgiano.

I  risultati sono arrivati: individuati 120 sporcaccioni del territorio ai quali sono stati notificati, nei giorni scorsi, verbali salatissimi di €. 600, con l’obbligo di bonificare i siti inquinati. Tre soggetti sono già stati deferiti, in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria e tra poco inizierà il processo a loro carico. 

Altra importante operazione della Polizia Locale di Altamura, con un’indagine lampo, ha chiuso il cerchio individuando il piromane che qualche giorno fa aveva appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi sversati nella zona di via Cassano a pochi passi dall’abitato.

L’incendio che ha interessato un’area di circa mq. 100 ha danneggiato un muro di recinzione privato bruciando anche vari alberi di ulivo. L’immensa nube nera di fumo era stata avvistata dall’intero quartiere creando allarme e tanta paura nei residenti: parecchie le telefonate giunte alla centrale operativa della Polizia Locale che ha prontamente avviato le indagini.

La sezione Controllo del Territorio competente in ambito di reati ambientali edilizi, ha visionato una serie di immagini e video e a seguito di informazioni assunte nell’immediatezza dei fatti,  ha individuato,  incrociando dati con riscontri mirati, il piromane responsabile del grave reato ambientale deferendolo, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Bari che nei prossimi giorni valuterà i provvedimenti da adottare in merito.

Trattasi di un soggetto di circa 60 anni verso il quale sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi per verificare se sono riconducibili allo stesso individuo altri episodi simili verificatisi nel recente passato. “Continueremo costantemente a monitorare il territorio – hanno riferito i vertici del Comando – utilizzando anche il drone per individuare altri soggetti responsabili dello scempio ambientale”.-

Tuttavia da queste colonne lanciamo un appello agli organi competenti. Chi si macchia di abbandono rifiuti o appicca il fuoco ai rifiuti abbandonati, oltre al pagamento della multa, dovrà essere segnalato agli organi di stampa e portato alla gogna mediatica. Altrimenti la loro codardia resterà sempre mascherata dal buonismo delle leggi italiane poco efficaci.   Non può essere applicata la legge sulla privacy contro atti che offendono la collettività.

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