di Adriana Ostuni
Non sempre i muri sono simbolo di separazione, di diffidenza, di ostacolo alla pacifica convivenza. Esistono al contrario muri poetici e colorati che raccontano storie di condivisione e di solidarietà: sono i Muri della Gentilezza, su cui appendere abiti non più utilizzati – cappotti, maglioni, pantaloni, camicie, sciarpe – da donare ai senzatetto e a chi è in difficoltà nell’affrontare i giorni più bui e rigidi dell’inverno.
Muri che, in vista dell’arrivo della stagione fredda, si sono recentemente diffusi in ogni direzione, da capitali come Teheran e Stoccolma (da cui è partita l’iniziativa), a città italiane come Napoli, Roma, Parma, tutte accomunate dal motto “Se non ne hai bisogno, lascialo. Se ti serve, prendilo”.
Ora è la volta di Bologna che ripropone in questi giorni l’iniziativa, con odg presentato in Consiglio Comunale il giorno 9 settembre dai gruppi Coalizione civica e Misto.
Un modello virtuoso volto ad assistere gli indigenti e già realizzato a Bari lo scorso febbraio, grazie all’impegno dell’associazione di volontariato InConTra, che ha reso possibile l’allestimento in Piazzetta Balenzano di un presidio fisso dove poter liberamente donare indumenti, con predisposizione di pannelli dipinti da una writer, l’artista Sabina Just.
Auspicabile dunque che da Bologna l’esperienza si diffonda anche quest’anno nelle nostre città. Perché combattere il freddo pungente dei nostri inverni è estremamente difficile per chi vive per strada. E un gesto di gentilezza, come innalzare un “Muro di Solidarietà”, può significare davvero molto.