Principale Arte, Cultura & Società Scienza & Tecnologia Cinque autori pugliesi (su sei) per spiegare le nuove tecnologie digitali 4.0

Cinque autori pugliesi (su sei) per spiegare le nuove tecnologie digitali 4.0

Il libro. “Ada, Alan e i misteri dell’IoT” edito da Guerini e Associati – Milano

Cinque autori pugliesi (su sei) per spiegare le nuove tecnologie digitali 4.0 agli studenti della scuola primaria e media inferiore 

Tra gli ideatori, Pierpaolo Pontrandolfo, docente del Politecnico di Bari con Sabrina De Santis, Nicola Intini, Corrado La Forgia, Raffaella Miscioscia e le illustrazioni di Carlo Molinari. L’importante supporto di Federmeccanica

BARI – E’ un esperimento innovativo che combina divulgazione e divertimento con l’obiettivo di orientare i bambini, dalla scuola primaria in su, alla conoscenza delle tecnologie digitali della comunicazione.

“Ada, Alan e i misteri dell’IoT” con sottotitolo, “fra cobot, reti digitali hacker e algoritmi”, edito da Guerini e Associati, Milano (16,00 euro), 178 pagine, è un libro che unisce in sé tre parti distinte ma collegate tra loro: il racconto (si sviluppa nelle prime 127 pagine) è un giallo che vede coinvolta la famiglia della protagonista, Ada. Con un linguaggio facile, fotografico, incalzante, coniugato a splendide illustrazioni a colori e con una grafica adatta al pubblico infantile induce alla lettura tutta d’un fiato. I fatti e i protagonisti sono calati nella realtà di un futuro prossimo al nostro, nel quale le interazioni uomo-tecnologia sono sempre più fitte e l’intelligenza artificiale, i cobot, la IoT (internet delle cose) sono diventate parte integrante della quotidianità. In questo scenario, dove è ben descritto il vivere quotidiano, si sviluppa la vicenda del giallo.

Sinossi. Nella città di Elea, due ragazzi appassionati di matematica, Ada e Alan, si trovano coinvolti in un mistero a sfondo tecnologico: l’ingegnere Edith Byron, madre di Ada, è pronta a presentare un rivoluzionario algoritmo capace di migliorare le attività dell’azienda in cui lavora a beneficio di tutti. Nel corso della cerimonia un black-out anticipa la sua pubblica presentazione e scompare. Dov’è finita Edith Byron? Come mai tutti i sistemi operativi e le intelligenze artificiali della città hanno smesso improvvisamente di funzionare? Riusciranno Ada e il suo fidato Alan a risolvere il mistero? I personaggi incrociano le loro storie tra tecnologie, rapimenti, poliziotti umani e robotici. La collaborazione tra uomo e macchina risulterà determinante per la soluzione del mistero.

I nomi dei personaggi, i luoghi, i riferimenti non sono frutto di pura fantasia, bensì, ed è qui che emerge la seconda parte del libro (pagg. 128-139), la scelta intelligente e strategica di abbinare ai protagonisti del giallo persone, luoghi, cose realmente esistite nella storia dell’evoluzione tecnologica dell’informazione, o comunque, ad essa legati.

Ada, la protagonista del libro, per esempio? In onore di Ada Lovelance (1815-1852), prima programmatrice di computer della storia, quando quelli moderni non erano stati ancora inventati. Elea, invece è la città immaginaria in cui si svolge la vicenda raccontata nel libro, a ricordo della antica città della Magna Grecia (attualmente ricadente nel comune di Ascea, in provincia di Salerno) dove si sviluppò la scuola di filosofia degli eleatici che prefigurava il concetto di verità ricavato dalla logica e dalla deduzione e non dai sensi.

L’ultima parte del libro (pagg.140-176) è riservata alle curiosità, alle domande, al gioco: “lo sapevi che; come funziona; ora tocca a te; cos’è?; a cosa serve?” Qui sono raccolti diversi esempi di approfondimento nel quale, algoritmi, intelligenza artificiale, cobot, cybersecurity, IoT, manifattura additiva, simulazione, sistemi cyber fisici, sono raccontati attraverso esempi, curiosità, grafica e un invito a cimentarsi in autonomia nello spazio “tocca a te”. E’ un invito al lettore a dare uno sguardo “dentro la scatola”, per capirne di più e diventare utenti più consapevoli o prossimi protagonisti della nuova società che stiamo costruendo.

Quanto riassunto e descritto è la proposta del sensibile e specializzato editore, Angelo Guerini e Associati. Il libro, pubblicato alla vigilia del nuovo anno scolastico, in clima vacanziero, raccoglie e sintetizza l’entusiasmo (il “priscio”, tipico termine della Terra di Bari, citato nella premessa del libro) dei contributi eterogenei di sei autori, di cui cinque pugliesi, che, provenienti da esperienze diverse, si sono posti la domanda: come diffondere una conoscenza seria e cosciente dell’uso delle tecnologie digitali utilizzando un linguaggio accessibile ai più piccoli e magari divertendoli? Perché non provare a diffondere la parola chiave, consapevolezza, anche tra i veri attori del futuro, i “nativi digitali”? I ragazzi infatti, sono degli straordinari utenti delle nuove tecnologie ma, molto spesso, non ne conoscono il funzionamento, sia per un affanno della scuola nell’inseguire il forsennato ritmo dell’innovazione, sia per l’estrema facilità di utilizzo dei nuovi strumenti che porta a dimenticare una domanda fondamentale: come funziona?

L’obiettivo, quindi, era chiaro: rivolgersi ai giovani delle scuole primarie e medie inferiori e, più in generale, a chiunque abbia voglia di farsi incuriosire da quel che c’è oltre l’involucro esteriore.

In tal senso precisa uno degli autori, il prof. Pierpaolo Pontrandolfo che al Politecnico di Bari insegna ingegneria economico-gestionale: “È necessario che l’Università comunichi anche con i “non addetti ai lavori”. Così ricerca e innovazione determinano benessere sociale in un’ottica di sviluppo sostenibile. In tal senso ho trovato molto stimolante il progetto e non ho esitato nell’aderire al gruppo di – credo di poter affermare – visionari che l’ha realizzato. Abbiamo deciso di rivolgerci ai ragazzi, in particolare ai nativi digitali e, per intercettare il loro interesse, combinare un linguaggio divulgativo, benché non banale, con una modalità narrativa, quella del romanzo giallo, intrigante e insolita per il tema trattato”.

“Ada, Alan e i misteri dell’IoT” ha, una chiara finalità di orientamento allo studio delle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), così come il progetto Eureka! Funziona! al quale è stato collegato: entrambi promossi e supportati da Federmeccanica.

In questo senso, il libro, può essere considerato un testo di intrattenimento con il suo avvincente racconto giallo, ma anche un libro di approfondimento dal quale trarre spunto per fare ricerche sulle nuove tecnologie.

Infine, utilizzando le splendide illustrazioni di Molinari, il libro è accompagnato da un avvincente trailer per una strategia di comunicazione coerente con il target cui il volume è prioritariamente rivolto.

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