Principale Politica Diritti & Lavoro Sere d’agosto e l’abbaiar dei cagnoloni 

Sere d’agosto e l’abbaiar dei cagnoloni 

Loro, i cagnoloni bianchi dalla voce cavernosa, non si rendono conto di arrecare un fastidio enorme agli esseri umani che abitano nel loro palazzo e nel palazzo accanto. Ma perché abbaiano e abbaiano continuamente il bei cagnoloni bianchi? Semplice: il cortile di Via Augusto Mammucari 25, a Roma, e il piccolo parco tra la stessa Via e Via degli Alberini, sono di loro proprietà. Tutto il territorio che si offre alla loro vista è di loro proprietà. Come si permettono i loro simili di mettervi zampa? Se potessero scendere giù, i bei cagnoloni, caccerebbero personalmente i loro simili, ma non possono scendere perché i padroni li tengono in casa, dietro l’inferriata della porta finestra, e a loro altro non resta che abbaiare, abbaiare, nella speranza vana che i loro simili s’impauriscano e sloggino dal loro territorio.

Peccato, peccato davvero che neppure i padroni del cagnoloni si rendano conto di arrecare tanto fastidio agli inquilini, che verso sera aprono le finestre affinché entri un po’ d’aria fresca, e vorrebbero riposare e starsene tranquilli, in santa pace, in queste sere d’agosto. Perché non li tengono in un’altra stanza, e non davanti alla porta-finestra a sgolarsi, poveri cagnoloni?

Carmelo Dini

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