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Sui migranti la UE si gioca tutto, sulla TAV i grillini rischiano di scomparire

Angelo Forgia

Mai come in questo momento l’Unione Europea rischia di collassare. Quasi tutti i Paesi della UE non vogliono più migranti. Ma non c’è una posizione comune. C’è solo il goffo tentativo di scaricare questo problema sull’Italia che, secondo la stessa UE, deve restare “il Paese di prima accoglienza dei migranti”. Ma per quale motivo l’Italia deve accogliere i migranti se poi, in Europa, nessuno li vuole? Così facendo non si fa il gioco di Salvini? L’autogol ipocrita dei grillini sulla TAV

Tanto per cambiare, stiamo assistendo di nuovo alla solita musica: una nave carica di migranti che arriva in Italia e il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, che non ne vuole sapere di fare sbarcare i migranti, perché aspetta che l’Unione Europea si faccia carico del problema, ripartendo i migranti tra i 27 Paesi della UE (noi consideriamo già fuori il Regno Unito, nel rispetto dell’esito di un referendum popolare).

La variazione sul tema, questa volta, è rappresentato dal fatto che a prelevare i migranti dal mare non è una nave targata ONG, ma una nave italiana (si tratta della nave Gregoretti, della Guardia costiera).

La prima cosa da dire è che non siamo d’accordo con il Ministro Salvini: pur avendo la certezza che ogni migrante ha pagato 4-5 mila euro a chi gestisce questo indegno traffico di esseri umani, non riusciamo a capire perché più di 100 persone, tranne i minori non accompagnati, debbano restare in mare, stipati in un’imbarcazione, in attesa che l’Unione Europea decida il da farsi. Sappiamo benissimo che quasi tutti i Paesi della UE non sembrano più disposti ad accogliere migranti. Ma il prezzo di questi tentennamenti non lo possono pagare persone (che, peraltro, con molta probabilità, come già ricordato, hanno sborsato da 4 a 5 mila euro a testa per arrivare in Europa dall’Africa).

La soluzione politica va trovata. Ma siccome siamo in una società che è ancora umana, non ci sembra tollerabile tenere questi migranti: il Ministro Salvini se ne faccia una ragione: li faccia sbarcare sistemandoli in un luogo dove dovranno restare in attesa di capire cosa hanno in testa di fare gli altri paesi della UE. Tenerli in una barca in attesa che i 27 Paesi decidano il da farsi non è umano.

Ovviamente, ci saranno da sostenere dei costi: vitto, alloggio, controlli sanitari. Bene: l’Italia non ha bisogno di chiedere i soldi alla UE: può benissimo defalcarli dalla quota di finanziamento che, ogni anno, l’Italia paga all’Unione Europea.

La UE ci multa se non realizziamo i depuratori? E noi ‘multiamo’ la UE se non riesce a trovare il tempo e la ‘quadra’ politica per ripartire i migranti.

Facendo pagare alla UE mille euro al giorno per ogni migrante accolto noi pensiamo che sia interesse della stessa Unione Europea a trovare una soluzione in tempi stretti…

Quello dei migranti è un problema importante. Ma non è il solo dell’Unione Europea di oggi. C’è, ad esempio, la gestione della moneta unica – l’euro – che ormai fa acqua da tutte le parti. Non siamo noi a dirlo: lo afferma il premio Nobel per l’Economia, Joseph Eugene Stiglitz, nel suo libro dal titolo “Euro, Come una moneta comune minaccia il futuro dell’Europa”. Troppo liberismo economico, dice il grande economista. E troppe pressioni da parte delle multimazionali. E troppa Germania nelle scelte che riguardano 27 Paesi.

Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, dice che fuori dalla UE non c’è un futuro per l’Italia.Noi, invece, sommessamente, ci interroghiamo sul futuro dell’Unione Europea. Sappiamo benissimo che 131 migranti non spostano gli equilibri geopolitici dell’Eurozona. Ma sappiamo che, invece, la questione migranti nel suo complesso, anche nel breve periodo, cioè nel giro di qualche anno, se non affrontata, può far saltare tutti gli equilibri geopolitici della UE.

Non sappiamo se, dietro la pressione dei migranti dall’Africa verso l’Europa ci sia una regia, o se sia tutto legato al normale corso delle cose. Sappiamo, però, alcune cose.

In primo luogo sappiamo che, dietro, c’è un’organizzazione criminale che fa pagare ad ogni migrante da 4 a 5 mila euro per trovare posto su un’imbarcazione.

In secondo luogo sappiamo che, nella stragrande maggioranza dei casi, non si tratta di migranti che fuggono dalle guerre, ma di migranti economici (che, non a caso, pagano 4-5 mila euro a chi organizza questi viaggi via mare).

In terzo luogo, sappiamo che ‘qualcuno’ – ma non si capisce bene chi sia – ha deciso che questi viaggi debbano avvenire via mare e non con mezzi più sicuri.

In quarto luogo, sappiamo che quasi tutti i Paesi europei non vogliono più migranti. Ma nessuno lo dice in modo chiaro ed esplicito. Quello che si capisce è che la Francia non vuole più migranti, la Germania non vuole più migranti, però non si capisce perché l’Italia deve restare il Paese di prima accoglienza dei migranti!

Se l’Europa unita non vuole affrontare la questione dei migranti, se quasi tutti i paesi stanno chiudendo le frontiere, che senso ha fare arrivare ancora migranti in Italia?

Così facendo si continueranno a fornire ottime ragioni al Ministro e leader della Lega, Salvini. Che avrà buon gioco a dire:

“Io con questa Europa non tratto, perché pretendono da noi che accogliamo i migranti, che però dovrebbero restare tutti qui, dal momento che nessuno li vuole.”

A nostro modesto avviso, sulla questione migranti l’Unione Europea si gioca la sua sopravvivenza. In venti anni di euro la UE ha ‘prodotto’ oltre 100 milioni di poveri su una popolazione di 500 milioni circa di abitanti.

Già l’Europa è piena di migranti la cui presenza ha ridotto i salari in alcune attività. Contemporaneamente – e questo è sotto gli occhi di tutti – molti Paesi dell’Unione Europea hanno ridotto i diritti sociali (si pensi al Jobs Act in Italia). Il costo del lavoro sempre più basso è la risposta – finora l’unica, in verità – agli squilibri provocati dalla moneta unica.

E’ chiaro a tutti che l’arrivo di migranti nei Paesi europei impoveriti o comunque in crisi provoca problemi. A cominciare dal voto, se è vero che gli elettori, nei Paesi dove aumenta la presenza dei migranti, si rivolgono ai partito populisti. Certo, poi può succedere – cosa che sta succedendo in Italia – che i partiti populisti tradiscano il proprio elettorato come ha fatto e come continua a fare il Movimento 5 Stelle.

Ma è chiaro che i 6 milioni di elettori che hanno lasciato il Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni europee aumenteranno ulteriormente se, come sembra, l’attuale Governo di grillini e leghisti darà il via libera alla TAV.

L’Alta velocità ferroviaria è una scelta del Governo. Scaricare – anzi caricare il Parlamento di una responsabilità impropria, che spetta a chi governa, è solo una manifestazione di ipocrisia del Movimento 5 Stelle che ne pagherebbe amaramente le conseguenze.

Attenzione: migranti e TAV sono questioni diverse con un denominatore comune: l’Unione Europea (che non decide nulla sui migranti e impone la TAV). 

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