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Taranto, Mattiello: “i musei gia’ contenitori del passato, ora luogo di accoglienza della cultura del futuro”

Il museo archeologico nazionale  – marta  presenta la sua nuova  carta d’ identità 3.0     

di Myriam Di Gemma

TARANTO – Il fascino e la magia delle antiche e uniche collezioni esposte al Museo Archeologico Nazionale di Taranto (uno tra i più importanti musei archeologici al mondo) si presentano con un nuovo bigliettino da visita, marchiato 3.0. Una innovazione senza precedenti stamane nella “Sala Incontri” del MArTa. La professionalità e la passione nel progetto di rinnovamento e di valorizzazione, firmato dalla Direttrice Eva Degl’Innocenti, finanziato dal Programma Operativo Nazionale FESR “Cultura e Sviluppo” 2014-2020  e  affidato, dopo una gara ad evidenza pubblica, alla R.T.I. composta da “Never Before Italia”, marketing consulting company e “Meeting Planner”, azienda specializzata nella meetingindustry e nel destination management. “Il progetto MArTA 3.0 – ha spiegato Eva Degl’Innocenti – si pone il target di rinnovare, integrare ed estendere l’offerta culturale del nostro museo, fruendo delle più moderne tecnologie ICT, con la proposta di contenuti innovativi ed interattivi che mettano in primo piano le emozioni e la totale interazione del visitatore”.

Ad illustrare il “nuovo look” (restyling del logo, la rinnovata strategia di comunicazione online e offline e il nuovo sito web),  Gaetano Contento, CEO di “Never Before Italia”, agenzia di comunicazione che ne ha curato la realizzazione. “Abbiamo cercato di creare  – spiega Contento – un restyling che evocasse il legame con il passato, ma al contempo ne ravvivasse la coerenza con i tratti stilistici del nuovo contesto generazionale e digitale . Ossia un marchio riconoscibile e facilmente memorabile, contraddistinto da un pittogramma che richiama il tridente che impugna Taras a cavallo di un delfino, sulle antiche monete di Taranto. A rafforzare il legame del Museo con il territorio e la sua comunità, la metafora del ponte che unisce, tra la A e la R, al cui centro c’è il sole che sorge, segno di rinascita e riscatto da un’identità rubata dagli eventi. Il lettering invece riparte dal logotipo precedente che aveva già usato i caratteri greci occidentali, rinforzandoli con un aumento dello spessore e ridefinendoli geometricamente per una migliore decifrazione. Il codice cromatico richiama l’esperienza della visita museale (gli ori di Taranto custoditi nel Museo) e un attento studio di riduzione consente al marchio di essere declinabile in diverse dimensioni e applicazioni”.

La Presidente della “Meeting Planner”, Maddalena Milone: ” il museo è un incanto, e tale progetto donerà ulteriore prestigio alla nostra Puglia così preziosa. In esso, ci sono tutte le migliori professionalità e competenze che consentirà al MArTA – e  ne siamo certi – nei prossimi due anni, di triplicare i suoi visitator. Grazie alla nuova identità digitale, cambieranno radicalmente le modalità di fruizione da parte dell’utenza”.

“Il percorso di innovazione intrapreso dal Museo Archeologico Nazionale di Taranto – ha concluso Eva Degl’Innocenti –  si inserisce all’interno di una più ampia strategia di riqualificazione e rilancio dell’attrattore MArTA che intende riflettersi in maniera osmotica anche verso il contesto sociale e culturale dell’area tarantina e regionale pugliese, generando in tal modo un circolo virtuoso in grado di sostenere ed alimentare processi di innovazione sociale”. Dopo la presentazione, il workshop intitolato “Inspire The Future. Come le nuove tecnologie cambiano il modo di fare impresa culturale e turistica” rivolto ad operatori del mondo della cultura e del turismo culturale. Tra i relatori, uno tra i più conosciuti a livello mondiale nel settore dell’innovazione: Alberto Mattiello (dirige “Future Thinking”, un hub internazionale dell’innovazione di Wunderman-Thompson Insegna Digital Marketing ed Innovazione alla Università Bocconi, nonché membro del comitato scientifico di Confindustria). “Siamo nel pieno della quarta rivoluzione industriale: intelligenza artificiale, 5G e computazione quantica cambieranno ogni industria, compresa quella culturale – ha detto Mattiello –  l’industria della cultura è stata catapultata nell’arena dell’intrattenimento. Le nuove tecnologie, pertanto, diventano una chiave fondamentale per competere ridisegnando le esperienze non solo di storytelling culturale ma anche di rielaborazione dell’informazione. Il museo deve riappropriarsi del proprio significato etimologico (luogo sacro alle Muse). Le Muse erano fonte di ispirazione e i musei non possono più essere solo uno spazio contenitore del passato ma devono diventare sempre di più un centro di ispirazione per il futuro. Un luogo-  conclude Mattiello –  di rielaborazione della cultura, di contaminazione culturale e di costruzione dell’innovazione dove le opere d’arte e di archeologia sono l’inizio di un percorso in cui i visitatori vengono messi nelle condizioni di capire il passato, decodificare il presente e immaginare i futuri possibili”.

   

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