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Conte non ci sta

Avremo un testo serio e credibile, che verrà incontro alle vostre richieste e, nel contempo, sarà compatibile con il disegno costituzionale“. Si rivolge direttamente ai cittadini della Lombardia e del Veneto il premier Giuseppe Conte, rivendicando il lavoro che il governo sta facendo sulla riforma dell’autonomia differenziata. E lo fa con una lettera al ‘Corriere della Sera’, all’indomani degli attacchi dei governatori del Nord, chiedendo “rispetto per me e per tutti i ministri che stanno lavorando con me, indistintamente, della Lega e del Movimento 5 Stelle – sottolinea Conte – Le agenzie riportano, da ultimo, dichiarazioni che scadono nell’insulto, tanto più inaccettabili in quanto pronunciate da rappresentanti istituzionali e rivolte a rappresentanti istituzionali”.

E quindi avverte: “Se il confronto civile terrà il luogo degli insulti più recenti, mi dichiaro sin d’ora disponibile a incontrare i vostri governatori, per considerazione nei vostri confronti, anche prima di portare la bozza finale in Consiglio dei ministri, in modo da poterli tenere compiutamente aggiornati. Per me l’autonomia non è una bandiera regionale da sventolare, ma una riforma che farà bene a voi e all’Italia intera. Vi prometto che tornerò presto a farvi visita”, conclude il presidente del Consiglio. FONTANA E ZAIA SPARANO A ZERO SUL GOVERNO – “Il Paese è nelle mani di cialtroni che per un pugno di voti soffocano un volano di crescita come l’autonomia e contrabbandano il tutto come una battaglia nord contro sud”, attacca Attilio Fontana, dopo il no al pacchetto sull’autonomia proposto dal governo. Per il governatore della Lombardia è giunto il momento di denunciare agli italiani ”i biechi interessi politici” che si nascondono dietro il mancato accoglimento delle richieste di Lombardia e Veneto. ”Qualcuno – dice all’Adnkronos – vuole apparire paladino del Sud e salvare un po’ di voti, ma così facendo fa un danno al paese e al Sud stesso”. Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, parlando all’AdnKronos lancia un ultimatum. “Conte ora ha davanti a sé a due alternative: o ci presenta il testo” sull’autonomia differenziata “o getta la spugna, ma se butta la spugna manda all’aria tutto. Io tifo perché ci sia un testo” ma che “si tratti di autonomia vera e non di una presa in giro”. Zaia invita i detrattori a “piantarla coi discorsi sull’unità nazionale minata, sulla secessione, su un Paese di serie A e serie B”. “Noi stiamo solo chiedendo l’applicazione della Costituzione: chi dice il contrario, dice che la Costituzione è incostituzionale”, sottolinea. “La Costituzione – ricorda- prevede infatti un’intesa tra governo e Regione. Spero che il governo metta presto fine a questa agonia – aggiunge riferendosi alle tante riunioni a cui sono seguiti scontri tra i due alleati di governo – e a stretto giro di posta ci sottoponga una proposta organica, ci sottoponga un articolato”. Anche “l’EmiliaRomagna aspetta parole di chiarezza dal governo sull’autonomia: la nostra Regione non ha chiesto 1 euro in più ed è sacrosanto aiutare i territori più svantaggiati” scrive in un post su Facebook il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. “Ma se qui, attraverso una gestione più efficiente delle risorse, riusciamo a risparmiare, allora è giusto che questi soldi siano reinvesti sul nostro territorio e usati per dare migliori servizi ai cittadini dell’Emilia-Romagna, non per altro”. “Già ora, ad esempio, l’Emilia-Romagna ha risparmiato 662 milioni di euro in 4 anni grazie alla centrale unica per gli acquisti della Regione – sottolinea – Un’esperienza virtuosa che andrebbe replicata ovunque, mentre sento troppe chiacchiere su presunte spending review (in Italia c’è chi ne parla e chi la fa: le due categorie non coincidono mai)”.

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