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Solo promesse?

Da tempo, il binomio Burocrazia e Stato è inviolabile. Quasi una coppia di fattori essenziali per accordare l’attività della mastodontica macchina pubblica. Che, però, una volta in movimento, non si è rivelata di facile controllo. Anche l’abbinata Lega/5S ha evidenziato “incoerenza”. I tempi non stanno mutando. Anche se sono cambiati gli uomini al vertice della piramide burocratica e le alleanze di Governo.

Per noi, che siamo per la politica”faccia a faccia”, quando riusciremo a intravedere segnali politici meritevoli, lo evidenzieremo. Perché se Burocrazia e Stato non viaggiassero più sullo stesso binario, i vantaggi potrebbero non mancare. Inoltre chi vive lontano dal Bel Paese chiede, e a ragione, delle strutture più dedicate.

I milioni d’italiani iscritti all’AIRE intendono avere rappresentanti capaci di prospettare al Potere Legislativo, indipendentemente dalla sua composizione, soluzioni ai loro problemi; piccoli o gradi che siano. Intanto, si dovrebbe mostrare maggiore impegno sotto il profilo della loro “rappresentatività”. L’era dei carrozzoni è finita. Se queste nostre analisi fossero, di fatto, valutate fare politica potrebbe dare inattesi risultati.

Abbandonati tanti “preamboli”, anche la situazione degli italiani all’estero potrebbe essere accolta come una fisiologica conseguenza di quella nazionale. Con l’impegno di tutti e con tanto buon senso, l’altra Italia, proprio quella dei Migranti, sarebbe più nostra che per il passato. Con beneficio per tutti. Anche perché cambiare è possibile. Invece, sulla vaghezza delle promesse i problemi ci sono sempre tutti.

Giorgio Brignola

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