Principale Politica Diritti & Lavoro I Democristiani “storici” si preparano a un nuovo Congresso

I Democristiani “storici” si preparano a un nuovo Congresso

Procede la corsa verso il Centro. I Democristiani “storici” si preparano a un nuovo Congresso, che si terrà ai primi di dicembre. Si auspica una massiccia partecipazione a un evento che farà rivivere gli antichi fasti che hanno fatto grande l’Italia.   Nasce la “Fondazione democrazia cristiana”, un’iniziativa di tipo culturale, che curerà la Scuola della Politica. I Democristiani, che avevano preso le distanze dalla Balena bianca perché in aria di liquidazione, tornano indietro e rientrano in campo, convinti come non mai che oggi in Italia occorra ricostituire un Polo di Centro.  “La Democrazia cristiana è viva e vitale”, così Renato Grassi, attuale Segretario nazionale della D.C. “storica”, ha concluso il suo intervento nel corso del Convegno, che si è tenuto venerdì 12 luglio, a Roma, in piazza Montecitorio, presso la Sala della Regina. Il Convegno – cui erano stati invitati molti degli attuali rappresentati della D.C. e dei Partiti politici che si richiamano ad essa – indicava quale suo oggetto di discussione un tema di tutto rispetto: quello volto a individuare, alla luce dei più recenti accadimenti, “il futuro del Cattolicesimo politico”. L’invito a parteciparvi rivolgeva ai tanti presenti anche un gratificante “arrivederci”, che costituisce un’ammissione di antiche responsabilità. “Ci rivediamo in Centro”, quasi a voler indicare a tutti i Democristiani – oggi divisi a seguito della nota “diaspora” – la strada maestra che li induca a tornare al Centro, per far fronte e contrastare le varie derive – populiste e sovraniste – che hanno finito per indebolire la qualità della politica all’interno del nostro Paese e nei confronti dell’Europa. Il Convegno è stato anche e soprattutto l’occasione per presentare la “Fondazione Democrazia cristiana”, dichiaratamente erede della “Fondazione Fiorentino Sullo” di Gianfranco Rotondi. “Quella che nasce è un’iniziativa di tipo culturale”, nella quale confluiscono, a dire dei loro rappresentanti politici – onorevoli Rotondi e Buttiglione – le esperienze, maturate  durante gli anni d’inattività della Democrazia Cristiana, da DCA (Democrazia cristiana delle autonomie) e da CDU (Cristiani democratici Uniti). La notizia della “liquidazione” di questi due Partiti, in uno alla definitiva e contestuale “bocciatura”, da parte della suprema Corte di Cassazione (n.18746 del 12 luglio 2019), di ogni pretesa, avanzata – già nel lontano 2008 – da Angelo Sandri, che vantava l’utilizzo del simbolo e dello storico nome della Democrazia Cristiana, contribuisce a fare chiarezza sul futuro del “Cattolicesimo politico”. Restano la Fondazione Democrazia Cristiana, oggi ancora in fase di costituzione, e la Democrazia Cristiana “storica”, oggi presieduta dal sen. Renzo Gubert, professore di Sociologia a Trento. La Fondazione costituirà un “contenitore”, nel quale confluiranno le esperienze di coloro i quali si riconoscono nei tradizionali valori della Democrazia Cristiana, della Dottrina sociale della Chiesa, del Popolarismo e dell’Umanesimo per lo sviluppo integrale della persona. La Fondazione sarà il luogo ove si avvierà un serio dibattito e un costante confronto tra idee e principi che, partendo dalla loro originaria formulazione, dovranno attualizzarsi e rimodernarsi alla luce delle profonde modifiche che hanno segnato la nostra società. Nell’ambito della Fondazione, sarà attivata una Scuola della Politica, capace di formare i nostri giovani e guidarli nelle scelte politiche più innovative. Ecco la necessità della “Fondazione” che, tuttavia, si mostrerà utile e fondamentale finché essa limiterà il suo ruolo propositivo nell’attivazione degli aspetti culturali e formativi. La Fondazione Democrazia Cristiana, così come è stato detto, non è destinata a fare politica, restando il suo imprescindibile compito finalizzato esclusivamente a preparare alla Politica e a fornire ad essa il suo contributo di idee e di programmi. Alla Politica di Centro, certamente, parteciperà la Democrazia Cristiana “storica”, perché essa “è viva e vitale”, nel senso che è perfettamente in grado di partecipare alla vita politica del nostro Paese, proponendo scelte e fornendo programmi in linea con i nostri principi. La D.C. “storica” esce da un lungo contenzioso che, tuttavia, pur avendo dato atto della sua lunga inattività, ha riconosciuto che non è stata mai legittimamente sciolta (sent. n.25999 del 23 dicembre 2010) e che, proprio per questo, potrà continuare a operare, utilizzando il suo originario simbolo – che non ha mai dismesso – e ciò anche nell’intento di partecipare a future competizioni elettorali. La D.C. “storica” si avvia al Congresso; sarà il XX della Democrazia Cristiana, previsto per l’inizio di dicembre. L’auspicio è che, in tale occasione, si possa realizzare una larga convergenza tra le Componenti politiche, partiti e movimenti associativi, unite dalla volontà di realizzare il tanto auspicato Polo di Centro della politica italiana. “Solo se saremo uniti saremo forti, solo se saremo forti, saremo liberi”; a questo insegnamento, dato da Alcide de Gasperi, non sapremo mai rinunziare. Filiberto Palumbo, DC Puglia

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