Principale Attualità & Cronaca Migranti in mare. E’ scontro tra le ong e il Viminale

Migranti in mare. E’ scontro tra le ong e il Viminale

Resta complicata la situazione delle due navi a largo di Lampedusa, da un lato la Alan Kurdi della Ong Sea Eye e dall’altro la Alex di Mediterranea Saving Humans. E il ping pong con il Viminale non si arresta. Come trapela da fonti del ministero dell’Interno, una motovedetta della Guardia di finanza ha notificato al comandante della Alan Kurdi il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane. Proprio nella tarda serata di ieri la Ong Sea Eye faceva sapere via Twitter che “con 65 persone soccorse a bordo ci stiamo dirigendo verso Lampedusa. Non siamo intimiditi da un ministro dell’Interno ma siamo diretti verso il porto sicuro piu’ vicino”, sottolineando inoltre che “si applica la legge del mare, anche quando qualche rappresentante di governo rifiuta di crederlo”. Per poi rilanciare, oggi, in un tweet: “Abbiamo urgente bisogno di un porto sicuro”. Dopo aver lanciato l’allarme Sea Eye spiega inoltre: “Stiamo aspettando in acque internazionali fuori da Lampedusa. La Guardia di Finanza e’ venuta a consegnarci brevi manu il decreto Salvini. Il porto e’ chiuso. In Germania, comunque, piu’ di 70 citta’ sono pronte ad accogliere le persone salvate”. “Dopo una notte di scambi con i Centri di coordinamento dei soccorsi di Malta e Italia, è del tutto evidente che partire per il porto de La Valletta nelle attuali condizioni significherebbe mettere a rischio la sicurezza e l’incolumità delle persone a bordo della Alex”. È quanto si legge in una lunga nota pubblicata da Mediterranea Saving Humans sul proprio sito internet e sui canali social. “Abbiamo addirittura scoperto che, secondo Itmrcc di Roma, in prossimità dell’arrivo nelle acque territoriali maltesi, Alex dovrebbe caricare di nuovo a bordo, in spregio a qualsiasi norma sulla sicurezza della navigazione, tutte e 41 le persone ed entrare così nel porto di La Valletta – prosegue il comunicato -. Inquietanti sono poi le notizie di stampa che, da diverse autorevoli fonti, denunciano l’esistenza di un accordo tra Governo italiano e maltese finalizzato al sequestro dell’imbarcazione ALEX e all’arresto di tutto il nostro equipaggio. Atti ritorsivi fuori da ogni rispetto dello stato di diritto”. Ecco perché “in queste condizioni, nel pieno rispetto del diritto internazionale, delle Convenzioni marittime e delle linee guida dell’IMO, abbiamo appena reiterato la richiesta di assegnazione del porto sicuro più vicino di Lampedusa come Place of Safety”. Interpellato sul caso della nave Alan Kurdi della ong Sea Eye, diretta verso Lampedusa dopo aver soccorso 65 Migranti, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha risposto a margine della sua Visita di Coldiretti a Milano: “E’ una nave tedesca, possono andare in Germania. Abbiamo notificato nella notte il divieto di ingresso nelle acque territoriali, se disubbidira’ ci saranno tutte le conseguenze del caso. Chi infrange le leggi in Italia risponde delle sue scelte”. “In questo momento no. La guardia costiera libica sta facendo un buon lavoro, stiamo lavorando con il governo libico perche’ la situazione torni tranquilla”. Lo ha detto il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini rispondendo a chi chiedeva se la Libia e’ un porto sicuro e sul rischio che dal Paese arrivino altri 8 mila migranti. Verranno smistati in Europa? “No, non e’ questo l’obiettivo, c’e’ una guardia costiera che lavora bene, c’e’ un governo legittimamente riconosciuto e con loro ragioniamo”.

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