Principale Ambiente, Natura & Salute Stromboli si sveglia, un morto

Stromboli si sveglia, un morto

La caduta di lapilli ha provocato incendi nella zona dei canneti e alcuni turisti per la paura si sono lanciati in mare. Due i trabocchi di lava scesi dalla Sciara del Fuoco. Anche dall’isola di Lipari, la più grande dell’arcipelago Eoliano, testimoni oculari hanno raccontato di una ben visibile “colonna di fumo nero dal vulcano dell’isola di Stromboli”. Vigili del fuoco, personale della Guardia forestale e della Guardia costiera e carabinieri in azione a Ginostra dove la caduta di lapilli ha causato alcuni roghi. Sul posto anche la Protezione civile comunale. Nella zona sono stati inviati i canadair.

Video incorporato

20:00: operazioni di soccorso in atto, immagini dall’elicottero Drago 59

“Si è trattato di un evento straordinario e non prevedibile come attestato anche dall’Ingv. Lo Stromboli è costantemente monitorato e il sistema ha funzionato. C’è un grande dolore per la morte dell’escursionista 35enne della provincia di Messina, ma la macchina dei soccorsi è entrata subito a pieno regime” ha detto all’Adnkronos il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, dal centro di coordinamento dei soccorsi allestito al Comune. “L’evento è concluso – ha aggiunto il primo cittadino che stanotte si recherà sui luoghi interessati dall’esplosione – Ribadisco che non c’è stata alcuna evacuazione. Solo chi non si sentiva al sicuro e ha deciso volontariamente di andare via è stato trasferito a Lipari, ricevendo la massima assistenza da parte del personale della Protezione civile”. Una settantina i turisti che hanno preferito lasciare l’isola a bordo di aliscafi nel pomeriggio. In prefettura a Messina è stata attivata l’unità di crisi per seguire passo dopo passo l’emergenza. “Tutte le forze dell’ordine sono state efficienti e abbiamo registrato un intervento immediato da parte di carabinieri, uomini della Forestale, della Capitaneria di porto, vigili del fuoco e finanzieri. Stanotte una nave che può accogliere fino a tremila persone resterà ormeggiata a Stromboli in caso di eventuale evacuazione”.

“E’ stato come una bomba”

“Ho sentito un boato e poi l’esplosione”

“Due botti spaventosi e poi solo fumo e cenere”

Nel pomeriggio l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha confermato che le reti di monitoraggio dell’Ingv hanno registrato alle ore 17,16 ora italiana (le 15:16 Utc), un’esplosione di forte intensità dalla terrazza craterica dello Stromboli. “A partire dalle ore 14:46 e 10 secondi Utc si è verificato un parossisma che ha interessato l’area centro-meridionale della terrazza craterica dove si aprono le bocche dello Stromboli, a circa 800 metri di quota sul mare” ha spiegato all’Adnkronos il vulcanologo dell’Ingv-Osservatorio Etneo, Marco Neri (sotto una delle immagini registrate dalle telecamere dell’Ingv).

Nel corso della forte esplosione sullo Stromboli, dall’Osservatorio Etneo dell’Ingv sono stati distinti due eventi esplosivi principali rispettivamente alle 14:46:10 e alle 14:46:40 Utc. L’Ingv ha riferito che “la sequenza è stata preceduta alle 14:44 Utc da trabocchi lavici da tutte le bocche attive della terrazza craterica”. “Ciò significa che si tratta di esplosioni più energetiche delle altre registrate di minore intensità” ha detto Neri. “Abbiamo osservato in campo – ha spiegato – una colonna eruttiva che si è innalzata per almeno 2 chilometri di altezza al di sopra dell’area sommitale del vulcano Stromboli disperdendosi poi in direzione sud-ovest”.

“I blocchi incandescenti di magma, che prima si frammentano e poi ricadono al suolo, ovvero i prodotti generati dal parossisma, sono ricaduti lungo i fianchi del vulcano” prevalentemente “nella Sciara del Fuoco, una sorta di valle che si apre sul fianco settentrionale, Nord occidentale, del vulcano Stromboli” ha aggiunto il vulcanologo. Il fenomeno, ha spiegato ancora Neri, “è anche visibile sul tracciato sismico che mostra, oltre alle due esplosioni maggiori, circa 20 eventi esplosivi minori. Dopo la fase parossistica, il segnale del tremore è ora in diminuzione”.

“La popolazione che si trova sull’isola di Stromboli è adesso allarmata dalle esplosioni del vulcano ma l’evento sta diminuendo di intensità – ha riferito nel pomeriggio – Come si rileva dal sismogramma (sotto, nella foto), dal tracciato sismico registrato da una stazione dell’Ingv di Stromboli, è evidente che il segnale diventa molto ampio in corrispondenza dell’inizio della sequenza esplosiva principale, rimanendo di ampiezza più grande del normale per alcune decine di minuti. Ciò significa che l’esplosione è stata importante ma adesso il fenomeno è in progressiva diminuzione di intensità, come mostra la parte finale del tracciato sismico”.

“In ogni caso, per precauzione, le persone sono state allontanate dalle spiagge per evitare che possano venire coinvolte da piccoli tsunami, onde di maremoto che potrebbero generarsi da frane sottomarine provocate dall’eruzione” ha concluso Neri, chiarendo che “questa è una procedura consolidata emanata dalla Protezione Civile Nazionale da tempo per eventi di questo tipo”.

In serata, dall’Ingv di Catania si è appreso che il fenomeno esplosivo che ha fatto sussultare lo Stromboli si può considerare sostanzialmente concluso anche se non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche poiché non esistono segnali precursori di tali eventi.

Il geologo: “Vulcano particolare, va monitorato”

A quanto apprende l’Adnkronos, il premier Giuseppe Conte sta sentendo costantemente la Protezione civile per avere aggiornamenti sulla situazione a Stromboli. Da Palazzo Chigi, appena arrivata la notizia dell’eruzione, sono subito partite le chiamate per avere un quadro della situazione. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, comunica il Viminale, sta seguendo la situazione.

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