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Gli immigrati, il ruolo delle ONG e le tesi marxiste del filosofo Diego Fusaro

Angelo Forgia

In un’Italia dove la sinistra, sotto il profilo culturale, è scomparsa, le tesi del giovane filosofo marxista Diego Fusaro risultano incomprensibili. Il concetto di “conflitti orizzontali”. I grandi interessi economici che stanno dietro il commercio di uomini e donne. E una domanda inquietante: perché le ONG debbono sbarcare i migranti solo in Italia? Cosa c’è sotto?

Si può parlare della questione immigrazione liberamente, senza difendere interessi precostituiti? L’umanità, il diritto alla vita, i porti che non possono restare chiusi, l’accoglienza sono valori importanti. Ma lo scenario va visto nel suo complesso, altrimenti si rischia di restare prigionieri di visioni ideologiche e di non cogliere la complessità di un problema epocale.
Il primo elemento che va preso in considerazione, quando si parla di migranti che rischiano la vita con barconi e gommoni pur di attraversare il Mediterraneo, per passare dal Nord Africa all’Europa, è il grande affare di chi governa questo traffico di essere umani. Se non si parte da lì si rischia di non capire chi sono i veri protagonisti di questo sfruttamento di esseri umani che va avanti da decenni.
E’ stato calcolato che ogni soggetto che decide di raggiungere l’Europa attraversando il Mediterraneo deve pagare da 2 a 4 mila euro. Il costo di questo strano ‘biglietto’ è importante. A quanto pare, con 2 mila euro la traversata è più rischiosa e l’approdo incerto. Pagando cifre più alte – da 3 mila e 4 mila euro – si avrebbe diritto a un trattamento preciso: per esempio, la certezza di essere ‘salvati’  e di finire in un porto italiano, solitamente siciliano.

Questo spiega il perché la recente mossa del Ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha messo in crisi, per la seconda volta, il ‘sistema’.

La prima crisi, questo ‘sistema’, l’ha vissuta con l’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Catania, che ha messo sotto osservazione le ONG. Il ‘sistema’ ha reagito bene, anche grazie al ‘Coro’ che in Italia difende, costi quel che costi, ONG e sbarchi in Italia.
La seconda crisi l’ha creata Salvini, che ha bloccato la nave di una ONG ‘importante’, che avrebbe dovuto attraccare in Italia: non è casuale che la resistenza, prima di accettare il porto spagnolo di Siviglia, sia stata molto forte. Ed è in queste ore ancora forte, nel senso che la nave Acquarius bloccata dal Governo italiano non vuole attraccare in Spagna. Perché per il precedente che si è creato rischia di arrecare un danno pesantissimo alla criminalità organizzata che, dall’Africa, gestisce questo traffico di esseri umani.
Questo è il punto di partenza di questa storia che va avanti da decenni: gli interessi, enormi, che stanno dietro questo grande affare. Interessi che non è detto siano legati solo a potentati criminali legati all’Africa. E’ probabile, infatti, che dietro ci siano anche interessi delle varie forme di criminalità organizzata presenti in Europa, compresa la mafia siciliana.
Questo spiega il perché la nave Acquarius non ne vuole sapere di sbarcare a Siviglia: perché il ‘sistema’ non può accettare che l’Italia si ‘ribelli’ al ruolo di ‘corridoio’ che le è stato assegnato dallo stesso ‘sistema’.
Ma cosa si deve intendere con la parola ‘sistema’? Dietro questa parola c’è, come già accennato, il traffico di esseri umani controllato da una feroce criminalità organizzata. Ma questo non spiega tutto.
Chi analizza con molta lucidità il fenomeno è il filosofo marxista e commentatore, Diego Fusaro, che scrive:
Tenetelo bene a mente. L’obiettivo del mondialismo e dei suoi agenti non è integrare i migranti, ma disintegrare i cittadini. Non è rendere i migranti come noi, ma noi come i migranti: senza diritti, sradicati, con salari da fame. È questa la funzione dell’immigrazione di massa”.
E ancora: “Le sinistre traditrici di Gramsci sono per i diritti umani, cioè per i bombardamenti imperialistici; sono per le liberalizzazioni, cioè per il massacro della classe lavoratrice; sono per l’immigrazione di massa, cioè per la deportazione di nuovi schiavi da sfruttare”.
Fusaro picchia duro. Mettendo a dura prova l’inconsistenza di una sinistra italiana che va avanti tra confusione e disperazione. Incapace, dopo che Matteo Renzi ha preso il controllo del PD, di difendere i diritti sociali dei lavoratori (l’attacco all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, il Jobs Act e la legge sulla Buona scuola sono testimonianze di un distacco ormai incolmabile tra PD e mondo del lavoro), alla sinistra italiana, oggi, rimangono solo i diritti civili.
Così, ogni volta che si tocca la questione migranti, il PD e il resto di quello che resta della sinistra italiana scattano in difesa di questi soggetti, perché ormai è l’unico modo per dimostrare agl’italiani di esistere. Ma il filosofo Diego Fusaro li colpisce al cuore, perché – Marx e Gramsci alla mano – dimostrandogli che la deportazione di massa di esseri umani è tutt’altro che di sinistra.
Ancora questo concetto non è stato ‘metabolizzato’ né dai vertici, né dalla base del PD, forza politica molto diversa dal vecchio Pci. Bisogna anche essere crudi e ammettere che il livello culturale di Fusaro è diverso da quello degli stessi dirigenti del PD, che non hanno grande dimestichezza con Marx e Gramsci. E purtroppo – per il Partito Democratico – è anche logico: un partito che si fa rappresentare da  Carlo Calenda, che predica la globalizzazione come può seguire, oggi, i ragionamenti di un filosofo marxista?
Di più: secondo voi gli attuali dirigenti del PD sono in grado di comprendere il concetto di “conflitti orizzontali”generati dal commercio di essere umani in Europa? E come dovrebbero capirlo se chi è interessato – anzi, nel caso dell’Italia, penalizzato – da questi conflitti orizzontali non è rappresentato dal PD?
Eppure la spiegazione che dà Fusaro è semplice: l’arrivo di queste masse di diseredati non serve solo a far arricchire le organizzazioni criminali che ne gestiscono il ‘commercio’, ma serve anche a distruggere i diritti dei lavoratori in Europa: cosa che è avvenuta. Questo crea “conflitti orizzontali”: ovvero conflitti sociali tra i poveri italiani e gli stessi immigrati. Per non parlare dell’impatto che si ha sulla sanità pubblica italiana, che ormai, vuoi per i tagli indiscriminati imposti dalla UE, vuoi per l’aumento di numero di utenti, ha quasi perso il carattere della solidarietà, ovvero del finanziamento di questo settore con la fiscalità generale.
L’analisi di Fusaro è impietosa e ridicolizza le certezze di una sinistra italiana ormai allo sbando anche sulla questione migranti. Pensate ai ‘sermoni’ di Roberto Saviano, che ci invita ad accogliere i migranti.

Dice Saviano: “L’Italia ha bisogno degli immigrati, per crescere socialmente, economicamente, culturalmente, siamo un Paese con una crisi demografica immensa“.
Replica il filosofo Fusaro: “Così parlò non Zarathustra dalla sua grotta sperduta, ma il signor Roberto Saviano dal suo sontuoso attico di Nuova York. Avete capito? Gli italiani non fanno figli, non possono sposarsi e metter su famiglia per questo lurido turbocapitalismo disumano, e la soluzione del signor Saviano qual è? Deportare masse di descamisados dall’Africa, per sostituire gli italiani in calo demografico”.
In questo passaggio c’è tutta l’inconsistenza, culturale prima che politica, della sinistra italiana. Fusaro  non è un leghista: è un filosofo marxista che, in quanto tale, difende le classi lavoratrici. Difende i migranti, in fuga dai propri Paesi verso l’Europa, dove, in molti casi, non si integrano affatto e vivono da schiavi; e difende i lavoratori italiani, traditi dal PD e dai vari Renzi, Orfini, Calenda, ma anche da Bersani e compagnia bella.
Dal marasma della sinistra post comunista italiana si salvano solo in pochi. Tra questi c’è Massimo D’Alema, che negli anni della crisi greca cercò di spiegare ai suoi, senza riuscirci, che la Germania, con il gioco dei tassi d’interesse, stava distruggendo la Grecia. Si salva anche Stefano Fassina: ma in questo caso parliamo di un economista che ha capito perfettamente cos’è l’euro e lo combatte da anni. Ma si tratta di casi isolati.

Su questa vicenda si è innescata anche lo scontro con la Francia. Su questo facciamo nostre le parole dell’economista e commentatore siciliano, Luca Pinasco: “La Francia ci definisce vomitevoli, ma è la Francia che ha causato le migrazioni distruggendo, bombardando e depredando per interessi puramente economici tutti i popoli della Françafrique e oltre, assassinando presidenti, causando guerre civili e appoggiando dittatori, dalla Costa d’Avorio al Mali, dal Congo al Burkina Faso, da Gibuti al Ciad, dal Gabon alla Repubblica Centrafricana, dal Camerun al Togo, dalla Nigeria all’Angola e al Sudan. È la Francia che nel 2011 ha deciso di bombardare la Libia di Gheddafi. È la Francia che ha tenuto e continua a tenere i porti chiusi. Noi non abbiamo fatto altro che costruire ponti fatti di accordi, alleanze e infrastrutture. Ponti che la Francia ha puntualmente distrutto”.

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