ALTAMURA – Il sontuoso Palazzo Sabini ricco di affreschi e decorazioni parietali
Il centro storico di Altamura è disseminato di palazzi nobiliari. Sono molti, belli e interessanti per il loro fascino; soprattutto per le storie che hanno accompagnato nel corso dei secoli esponenti dei loro casati. Il censimento fu fatto dallo scrivente nel libro “ALTAMURA NOBILISSIMA”/Giovanni Mercadante/Schena Ed./1997. Grazie alla disponibilità dell’imprenditore Danilo Patella e alla consorte Angela Melodia, a cui va il mio personale ringraziamento, presento per la prima volta questo splendido palazzo per il godimento delle nuove generazioni. Tuttavia, va detto che la famiglia Patella-Melodia solo recentemente lo ha aperto al pubblico, su richiesta, per celebrare eventi particolari.
Questa splendida dimora dei Conti Sabini si erge accanto all’altra dei Conti Filo, in via Bisanzio Filo.
Il palazzo, sebbene si presenti con una facciata di stile settecentesco, come evidenzia lo stemma alloggiato sul portale, ha origine ancora più antica, probabilmente del ‘600.
Proprietario di detto edificio fu fino al 1950 il Conte Celio Sabini, per poi essere acquistato dal notaio Francesco Patella.
Scalinata androne
Una scala monumentale, situata nell’androne, conduce al piano nobile, il cui salone delle feste, in stile Luigi XIV, è affrescato con immagini mitologiche e medaglioni di personaggi locali come l’Arcid. Luca de Samuele Cagnazzi e il musicista-compositore Saverio Mercadante, e della letteratura nazionale: Dante e altri.
Ingresso
Due colonne “tortile” e degli stemmi di antichi casati di antiquariato unitamente alle porte finemente decorate danno il benvenuto agli ospiti
Figure mitologiche
Salone delle feste decorato; alle pareti specchiere e tendaggi damascati
Decorazioni di scuola napoletana dell’800
Le pareti sono abbellite da specchi a tutta altezza e divani in tessuto verde disposti al centro e lungo il perimetro del salone; lo stemma del nobile casato domina sulle porte nonché sui tessuti dei divani e dei tendaggi.
L’arma araldica è così rappresentata:
D’azzurro al leone rampante d’oro, lampassato di rosso, tenente con la zampa posteriore destra un giglio d’argento, alla fascia di rosso, attraversante, caricata di tre teste di guerrieri di carnagione, coperte di elmo d’oro
L’attuale stato di conservazione di Palazzo Sabini è dovuto grazie alla volontà dell’imprenditore e collezionista Danilo Patella, il quale ha ricevuto in eredità il Palazzo dal suo predetto padre. Il Palazzo è ritornato all’antico splendore dopo lavori di restauro durati circa due anni e portati avanti da restauratori della Sovrintendenza di Venezia.
Divani con tessuti ricamati a mano e impreziositi dall’arma araldica del casato
L’opera di Danilo Patella è continuata con l’allestimento di parte della sua collezione privata di oggetti d’arte all’interno della dimora che ad oggi costituisce un raffinato arredo che armoniosamente si integra nel contesto sfarzoso del Palazzo.
Lo studiolo è l’ambiente più riservato della dimora. Al suo interno si può ammirare parte della collezione privata di oggetti d’arte e una collezione di libri degli inizi del Novecento sulla giurisprudenza appartenuti al Notaio Francesco Patella.
Stemma Sabini sulle cornici degli specchi
Sala rossa
Il salone delle feste può ospitare circa 100 persone. E’ una location che la rende affascinante per il brillante cromatismo delle decorazioni parietali di scuola napoletana dell’800, per i medaglioni di personaggi storici, per le rappresentazioni floreali, per gli splendidi arredi d’epoca e per i tessuti damascati finemente lavorati a mano.
Ideale per ricreare una magica atmosfera d’epoca.
La Sala rossa prende il nome dalle pareti in color rosso pompeiano. L’ambiente è riscaldato da un maestoso camino in pietra e arredato da meravigliosi oggetti della collezione privata di antiquariato.
Ideale per una cena intima.
Salone delle feste visto in profondità
Arcid. Luca De Samuele Cagnazzi Il musicista Saverio Mercadante
L
Wolfgang Amadeus Mozart Dante Alighieri
Giovanni Mercadante
corrispondente Alta Murgia