Principale Politica Diritti & Lavoro Pri a congresso di Roma: partito è vivo e riparte dalla Capitale

Pri a congresso di Roma: partito è vivo e riparte dalla Capitale

di Silvia Mancinelli

Da una parte la città̀ fragile, devastata e denigrata dove si vive la quotidianità̀, dall’altra la metropoli custode dei tesori dell’arte antica, sede delle istituzioni garanti della democrazia nel Paese. E’ la dicotomia sulla quale il Partito Repubblicano Italiano getta le basi per ricostruire una Roma Capitale, l’obiettivo fondante del congresso cittadino che questa mattina nel centro congressi di via Cavour ha visto ricomporsi storici membri, giovani nostalgici e cultori del partito dell’Edera. L’impegno è “Roma orizzonte 2025”, articolato in un decalogo presentato nel corso di un congresso “straordinario”, convocato a seguito di un mandato di tipo commissariale deliberato dalla direzione nazionale del partito. Il Partito Repubblicano non è affatto morto, torna anzi guardando alle prossime elezioni e alla soglia di sbarramento da superare per essere di nuovo una alternativa a “un sistema politico inadeguato, e per certi versi causa dei mali della città̀”. Si parte dal centro, dal cuore del problema, Roma naturalmente. Una Capitale oggi mortificata dalle criticità che il partito individua in primo luogo in un sistema di mobilità̀ “carente nella qualità̀, insufficiente nella struttura di rete, estremamente oneroso nei costi e con un’incidenza patologica sul sistema finanziario capitolino”, nell’assetto produttivo, economico, finanziario ed occupazionale senza adeguati contenuti tecnologici e innovativi; in un sistema sanitario adeguato nella qualità̀ delle prestazioni erogate, ma insufficiente nella tempistica, significativamente negativo nei costi di gestione, obsoleto in molte infrastrutture di logistica. Una Capitale, ad avviso del Pri romano, abbandonata al degrado e che pure è l’unica a poter rappresentare il motore propulsivo del nuovo “Rinascimento nazionale” in vista del riallineamento economico, sociale, e occupazionale dell’intero territorio e della società. Scopo del congresso è formulare le linee strategiche del proprio contributo politico-programmatico perché Roma possa vedere affermato il ruolo di moderna capitale d’Italia. Fermi restando i suoi punti di forza, l’assetto culturale, archeologico e storico, la vocazione turistica, le università pubbliche e private tra le quali anche le tre americane e la presenza delle sedi delle ambasciate straniere, il Pri indica un decalogo di riferimento per definire un progetto operativo con l’obiettivo, come detto, di “Roma orizzonte 2025”. Dunque si riparte da Roma “e dai suoi problemi” per “restituire a Roma il lustro che merita”. Ecco le questioni individuate per riaffermare il ruolo del Pri cittadino in una realtà dove l’Edera è stata per troppo tempo “assente”: 1) ridefinizione dell’assetto istituzionale, sia per quanto attiene il modello specifico della “governance” della città̀, che per la individuazione di nuove cinque municipalità̀ (in sostituzione degli attuali municipi) e delle relative specifiche vocazioni funzionali in relazione all’articolazione del territorio urbano complessivo; 2) piano di recupero, rilancio, e riutilizzo del patrimonio relativo ai parchi cittadini e al verde pubblico, oggi degradati e sostanzialmente inutilizzati. E ancora: 3) progetto ecologia, ambiente e mobilità, con interventi sulla produttività̀ e l’economicità gestionale delle aziende e dei servizi anche con il coinvolgimento della managerialità̀ e della imprenditorialità̀ privata; 4) attiva strategia culturale per la razionalizzazione, la qualificazione, e la ristrutturazione della vasta rete museale (nazionale e cittadina) presente sul territorio romano, e con la definizione della missione e il rilancio organizzativo e operativo dei diversi enti attivi sul territorio capitolino (teatri, accademie nazionali e locali, la quadriennale di Roma). 5) piano straordinario di recupero, riqualificazione, e urbanizzazione di tutto il territorio romano all’esterno del centro storico; 6) piano di finanziamento di tutti gli interventi strategici e strutturali attraverso l’utilizzo del patrimonio mobiliare, immobiliare e vario del Comune. Infine: 7) progetto straordinario per sollecitare investimenti immobiliari esteri, al pari di Londra e Parigi, oggi essenzialmente di totale prerogativa della città̀ di Milano, al fine di rendere la capitale meglio articolata sul territorio, più omogenea, e più̀ inclusiva. Per i prossimi 10 anni sono previsti investimenti in Italia per oltre 10 miliardi di euro da parte di investitori esteri; 8) indagine parlamentare ricognitiva sulla presenza nella città̀ delle varie mafie organizzate, per poter predisporre il piano della sicurezza del territorio nei vari aspetti, ma con particolare riferimento alla gestione e al contrasto della clandestinità̀; 9) attivazione del “Tax – day” annuale, prevedendo che il 21 aprile di ogni anno l’amministrazione capitolina attivi il confronto con la cittadinanza sulla politica di fiscalità̀ attivata nell’anno trascorso, in materia di tasse e rette dei servizi a domanda individuale poste in essere dall’Amministrazione Capitolina, rendiconto dell’impiego delle risorse finanziarie versate dai cittadini romani. Sarà Michele Polini il nuovo segretario romano del Partito Repubblicano Italiano (VIDEO). L’attuale portavoce dell’Edera guiderà le nuove sfide della Capitale insieme a un vicesegretario, a un presidente e a un segretario organizzativo per i cui nomi bisognerà però aspettare martedì alle 18,30 nella sede nazionale del partito di via Turba, quando lo stesso Polini sarà ufficialmente nominato segretario. Intanto oggi è stato nominato all’unanimità il direttivo. Eletti Giuseppe Abbate, Stefano Covello, Spartaco Cosimi, Domenico Rinelli, Carlo Camangi, Claudia La Malfa, Alberto Eramo, Fiammetta Fiammeri, Nazzareno Neri, Saverio Collura, Michele Polini, Carlo Pasqualini, Carlo Paciocchi, Francesco De Nisi, Claudio Chioccarello, Mauro Cascio e Mauro Aparo.

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